Maenza, il depuratore non funziona: la Forestale sequestra un frantoio

Pattuglia della Forestale

Scarichi abusivi a tutti i costi nel frantoio della signora N.R. L’imprenditrice si è beccata un’altra denuncia a piede libero per la mancata autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali. Un comportamento recidivo:  negli ultimi cinque anni la donna è stata deferita più volte per lo stesso reato.  Questa mattina l’ultimo atto, si spera, con tanto di sequestro.  La storia si registra a Maenza dove la società Acqualatina che gestisce il depuratore  ha segnalato al Corpo Forestale dello Stato – comando stazione di Priverno – il malfunzionamento dell’impianto dovuto allo scarico di acque di vegetazione. La Forestale si è subito recata nel frantoio oleario sospetto, controllando gli scarichi industriali connessi all’attività.

Gli accertamenti

Il sopralluogo è stato eseguito congiuntamente al personale di Arpalazio e Acqualatina. Le sentinelle del verde e dell’ambiente  hanno esaminato accuratamente i tombini della rete fognaria a monte ed a valle dell’attività, prelevando campioni di liquidi al loro interno, immettendo traccianti per stabilire l’esatto percorso degli scarichi. Ne sarebbe emerso che le acque di scarico, anziché confluire all’interno di un declassatore di scarico, sarebbero state immesse, tramite allaccio, direttamente nella fogna pubblica. La titolare avrebbe dichiarato di non essere in possesso né di aver fatto richiesta di alcuna autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura. La Forestale, inoltre, avrebbe accertato che nella linea fognaria comunale non ci sarebbero state altre attività produttive – frantoi – collegate, risalendo lungo la linea ed ispezionando i vari chiusini a monte. Per questo motivo la titolare della ditta ispezionata, risultata essere N.R., è stata segnalata alla Procura della Repubblica poiché sprovvista di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali.

I sequestri

Gli agenti del comando stazione di Priverno contemporaneamente hanno posto sequestro il tubo di scarico incriminato provvedendo inoltre alla sua occlusione per evitare il perpetrarsi dell’attività illecita con danno alla cosa pubblica ed inquinando le acque pubbliche. Sequestrato anche l’impianto di molinatura delle olive sigillando il quadro elettrico.