La storia di Matteo, si muove la Regione

L'interno degli Ospedali Civili, dove e' ricoverata la bambina Celeste per le cure con le staminali, Brescia 24 agosto 2012. ANSA/FILIPPO VENEZIA

Si accende una speranza per il bambino di Terracina di undici mesi affetto da Sma 1, Atrofia Muscolare Spinale, una grave malattia genetica degenerativa che gli impedisce di camminare, mangiare e respirare in maniera autonoma. A darne notizia il consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone: “Questa mattina siamo stati contattati dalla direzione regionale salute a seguito della nota indirizzata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nella quale chiedevamo un intervento rapido e risolutivo per la situazione che stanno vivendo il piccolo Matteo e la sua famiglia. Dobbiamo riconoscere a Zingaretti che, almeno questa volta, il suo interessamento è stato rapido. Ora ci auguriamo solo che anche le risposte alle esigenze del neonato di 11 mesi siano messe in atto con la stessa solerzia. E’ inaccettabile che il piccolo sia ancora costretto in ospedale a causa della mancata fornitura, tra l’altro prevista per legge e dalle prescrizioni effettuate dallo specialista del Bambin Gesù, degli ausili e della assistenza necessaria alla sua stessa sopravvivenza. Il piccolo Matteo è affetto da una malattia genetica, degenerativa ed invalidante che gli impedisce di camminare, mangiare, respirare in maniera autonoma. Non sono entrato nel merito delle procedure e delle competenze. Non mi sono soffermato, per decenza personale ed istituzionale, sul fatto che di fronte a situazione limite come questa non siano state fornite risposte adeguate. Ma ho sottolineato il paradosso di una sanità che era e resta incapace di dare risposte ai cittadini. Mi sono soffermato sul fatto che questi genitori sono costretti non solo a guardare il proprio figlio soffrire ogni istante, ma sono anche costretti a sentirsi impotenti rispetto ad un sistema ed alla sua contorta burocrazia che oggi gli impedisce di portarlo a casa. Non dovrebbero essere necessarie campagne stampa, non dovrebbe essere necessario alzare la voce e chiedere aiuto. La sanità funziona davvero se le prestazioni vengono erogate con immediatezza e rapidità senza doversi scontrare contro l’omertosa burocrazia che continua, purtroppo, a contraddistinguere la Asl di Latina. Una amministrazione efficiente funziona se è in grado di organizzare i servizi, di renderli a portata dei cittadini e non irraggiungibili. Questa non è e non deve essere una battaglia di bandiera, né tantomeno di propaganda. Questo deve essere un passo avanti decisivo nel rispetto dei diritti che ogni cittadino ha e che purtroppo troppo spesso si vede negati”.