Latina, il centrodestra trova l’accordo: avanti uniti, con le primarie

Il centrodestra parla di unità, almeno sulla carta. I dirigenti locali di Forza Italia, Ncd, Fratelli d’Italia avrebbero raggiunto un accordo nell’incontro di ieri sera che era stato definito termine inderogabile per definire l’alleanza in vista delle elezioni. “Nella riunione odierna del centrodestra è stata raggiunta l’unità di intenti in vista delle prossime amministrative del 2016 – si legge nella nota diffusa da Vincenzo Bianchi, portavoce del tavolo di mediazione – piena condivisione sulle criticità che hanno visto il centrodestra dividersi in passato”. Nel corso della riunione è stata anche confermata la scelta delle primarie per il candidato sindaco, previste (con un buon margine di certezza) per il 13 marzo. In realtà si tratterebbe di un accordo “a denti stretti” soprattutto sul fronte di Forza Italia che non è concorde sul metodo e aveva chiesto fin dall’inizio che fossero candidati alle primarie i segretari provinciali, una opzione che non è passata integralmente con l’impegno però ad esporre i leader o le forze più importanti dei partiti. Da approvare anche il regolamento delle primarie. Alcune norme sono note: la competizione sarà aperta alla città e vi si accederà tramite la sottoscrizione di un documento politico in cui ci si riconosce nei valori del centrodestra e in linea con il filo conduttore dei temi oggetto dell’intesa programmatica. Potranno votare tutti coloro che compiranno diciotto anni alla data delle elezioni di giugno e gli stranieri residenti iscritti nelle liste elettorali. Si pagherà un euro per votare, soldi che verranno destinati non al partito ma ad attività benefiche. L’intesa sembra certa sui motivi che hanno fatto cadere Di Giorgi soprattutto sui temi del cimitero, dell’urbanistica, dei rifiuti e della metro. Del resto la coalizione deve fare sul serio se vuol mostrarsi unita nella sostanza e sui temi, e non in un pro-forma senza comunione di intenti e speculare solo a una conquista di poltrone. Si tratterebbe di un copione già visto, quello che la città teme maggiormente.