Urbanistica a Terracina, Cetrone interviene sugli ex mecenati del mattone

Gina Cetrone

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni di Gina Cetrone, candidato sindaco di Terracina con la lista “Sì Cambia”, a proposito della nuova urbanistica del commissario prefettizio Erminia Ocello.

“Non sono certo io che devo conferire patenti di buon governo o di capacità tecnico-manageriali per chi oggi detiene le leve del potere del Comune di Terracina. Da semplice cittadina, però, osservo un dato che inizia a fuoriuscire dall’esperienza commissariale e che si sta cristallizzando in grande evidenza: il lavoro teso a una diversa pianificazione  urbanistica del territorio terracinese.

 Nel caos in cui si muovevano i tecnici comunali, in un settore francamente delicato anche per il futuro delle nuove generazioni, s’inizia pian piano a intravedere all’orizzonte una diversa, completa e semplificata stratificazione d’indirizzi di programmazione urbanistica, capaci da soli di favorire la tanto agognata trasparenza. Forse per la prima volta in tutti questi anni il cittadino, ma anche e soprattutto l’imprenditore, può guardare con fiducia a questo nuovo percorso, sicuro di far valere le sue ragioni senza dover ricorrere a scappatoie conosciute e devastanti per la comunità di ogni orientamento politico. I documenti che il responsabile pro tempore degli uffici tecnici comunali sta producendo aprono anche squarci inquietanti sul modus operandi in vigore fino a qualche tempo fa, costellato da tratti opachi e vanterie di tecnici plenipotenziari ‘padroni del vapore’ o apparentemente tali. Ma tant’è.

 Nel breve volgere di qualche mese il Commissario straordinario e il responsabile facente funzioni, architetto Pianese, hanno rivoluzionato l’improbabile andazzo e di conseguenza non sarà più la città a pagarne il fio per sgarrupate realizzazioni costruttive, o per improbabili compensazioni con terreni privati mai diventati veramente pubblici. Con i nuovi indirizzi ci sarà una vera e propria monetizzazione delle aree a standard urbanistici, diversi criteri e procedure per l’attuazione dei programmi complessi di edilizia privata, l’attuazione delle zone omogenee di RG in C4 e C5, il nuovo regolamento per gli scarichi delle acque reflue, la verifica della quantità e qualità delle aree e fabbricati da destinarsi a residenza, attività produttive e terziarie da cedersi in proprietà o diritto di superficie. Insomma, in questi mesi si è compiuta una complessa operazione di restyling delle “carte” poste a fondamenta della visione urbanista “sana” della città di Terracina.

Per questo ci chiediamo: com’è stato possibile tutto ciò in pochi mesi di lavoro, mentre per anni nessuno di chi è stato al governo cittadino, e si è beato di essere più terracinese di tutti gli altri, non ha prodotto nulla di veramente utile alla corretta pianificazione urbanistica di Terracina. Lo chiediamo con forza, come con forza gli ex mecenati della pianificazione urbanistica si stanno riproponendo per governare di nuovo Terracina, facendo grande professione di fede e di amore per la città, che per quello che hanno dato spero non gli riconosca l’onore delle armi”.