Aprilia, interesse pubblico: la replica di Carmen Porcelli

Continua a tener banco la polemica sull’approvazione della delibera relativa all’introduzione del concetto di interesse pubblico. Un atto che molta discussione ha generato in consiglio per le possibili ricadute negative sull’urbanistica del territorio. Dopo la replica del consigliere della lista Forum per Aprilia Fabio Di Leonardo non si fa attendere la risposta dell’esponente di Primavera Apriliana Carmen Porcelli. “La replica del consigliere Di Leonardo- scrive Carmen Porcelli- è la dimostrazione che Aprilia ha perso una grande occasione a non averlo come presidente della commissione urbanistica.  Ciò non toglie che in consiglio comunale i suoi interventi illuminanti sarebbero molto apprezzati. Peccato servano per confezionare comunicati stampa utili a coprire gli imbarazzi di un assessore all’urbanistica e del sindaco e i silenzi di un presidente della commissione urbanistica non all’altezza del suo ruolo. Ciò detto dispiace veder mortificata la sua professionalità: non perché l’architetto Di Leonardo non è in grado di ragionare, ma perché ragiona con pregiudizio: un giudizio che precede l’uso della ragione. La circolare esplicativa della 765, la famosa legge ponte approvata quando neanche Di Leonardo era nato, ha ben chiarito il concetto di interesse pubblico ed interesse generale. L’urbanistica è prima di tutto scienza sociale, di mediazione culturale e di ricerca sulla convivenza. Convivenza tra uomini, tra uomini ed animali, tra esseri viventi (mobili ed immobili), tra esseri viventi e territorio. Comprendendo sempre, con amore, che questa terra (che accetta tutti, ma proprio tutti) è nel suo insieme, una entità organica e vivente. Per programmare una infrastruttura, con una alta capacità attrattiva su un punto di flussi carichi di traffico, per certi versi non preventivabili ma intuibili,  è necessario possedere una informazione della società e del territorio fisico dove essa agisce e pertanto ha bisogno di Vas perché è necessario valutare a 360 gradi cosa succede. Pertanto non di una Via, come l’architetto Di Leonardo ipotizza: la Via analizza l’opera in sè. Ecco, questa scienza è troppo seria per lasciarla in mano al regolo calcolatore dell’ingegnere oppure all’allegria incosciente di chi oggi arreda un loft e domani vuol arredare 67 kmq di territorio antropizzato. Quello che vorrei fosse chiaro, al di là della sterile polemica, è che oggi il territorio è saturo di traffico, inquinamenti e disaffezione per non parlare dei troppi cadaveri edilizi. Domani lorsignori vogliono incrementare  il disastri edilizio …i figli di tutti noi riceveranno in eredità tutto questo!”