Latina, “tsunami” sulla Marina: il Comune spazza via nove stabilimenti balneari

Pugno duro del Comune di Latina contro gli operatori balneari che hanno tentato, in forza alla legge regionale numero 8 del 26 giugno 2015 che ha introdotto nuove disposizioni sull’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative, di ottenere l’autorizzazione al mantenimento sugli arenili, avuti in concessione, delle strutture pertinenti alle loro attività.

Le legge regionale

Al fine di promuovere la destagionalizzazione dell’offerta turistica e lo svolgimento di attività collaterali alla balneazione sulle aree del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative, l’utilizzazione delle suddette aree – stabilisce la nuova normativa -ai sensi dell’articolo 52, comma 1, può avere durata annuale, fatto salvo quanto previsto dall’atto di concessione. Ma deve essere stato anche quest’ultimo dettaglio a fare la differenza.

Giovanni Della Penna
Giovanni Della Penna

La decadenza delle licenze

Giovanni Della Penna, dirigente del Servizio politiche di gestione e assetto del territorio, patrimonio e demanio del Comune di Latina, con nove distinte determinazioni ha dichiarato decadute le licenze di concessione demaniale marittima di altrettante ditte, gestrici di noti stabilimenti balneari. Tra le motivazioni addotte la violazione al vigente Piano di utilizzazione degli arenili approvato nel 2007 che stabilisce che le strutture debbano poggiare su pali infissi sulla spiaggia da smontare a fine stagione. Il Comune, dopo opportuna istruttoria, ha rigettato le istanze degli operatori balneari di mantenimento delle strutture per tutta la durata di concessione, considerate fuori luogo anche rispetto alla delibera di giunta municipale numero 605 del 2008, che prevedeva la possibilità di ‘non smontaggio’ solo se garantite le condizioni di sicurezza e tutela ambientale, e in violazione al Codice della navigazione. I dinieghi, che hanno determinato la decadenza della concessioni, erano stati già comunicati alle parti interessate.

Lo sgombero entro 30 giorni

Una batosta per le nove ditte che ora dovranno “sbaraccare” entro e non oltre 30 giorni dalla notifica dei provvedimenti del dirigente Della Penna che sono stati preceduti da sopralluoghi della Polizia Locale volti a verificare lo stato di fatto presso gli stabilimenti del litorale. L’atto dirigenziale, che potrà comunque essere impugnato in sede di giustizia amministrativa, prevede che in mancanza di sgombero si provvederà ad esecuzione forzata senza ulteriore avviso.

Ecco i lidi destinati a chiudere

Lo tsunami del Comune riguarda i seguenti lidi: Egea e Tortuga (della Alfa Service a responsabilità limitata), del Saldalo (della ditta individuale Bersani Silvio), Enea (della ditta individuale Bianchi Emanuele), Circello (della Compagnia Mediterranea srl), di Nausicaa (della Nika srl), Novilé (della Sea Angel’s srl), dei Laghi (della ditta individuale Sorrentino Tullio), Amaylli (della Viena srl) e Altea (della Win Sea srl).