Priverno, duro affondo di Delogu sui pini tagliati a San Martino

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Nel 2011, nel parco di San Martino a Priverno, a seguito di un esposto del Corpo Forestale riguardo la situazione di salute di alcuni alberi di pino presenti nel bosco (a rischio di caduta in quanto malati), l’amministrazione Macci commissionò un progetto che portò al taglio di centinaia di alberi che vennero venduti come legname dalla ditta incaricata. Su quella vicenda, il Commissario Prefettizio Andrea Polichetti ha incaricato l’ingegner Domenico D’Achille di condurre un’indagine interna per vagliare come quel’affidamento venne condotto (progettazione compresa). Sulla vicenda interviene duro contro l’amministrazione Macci, l’ex sindaco Delogu che argomenta: “Si infittisce sempre di più la trama delle vicende poco chiare (tanto per usare un eufemismo) che avrebbero riguardato la gestione amministrativa della Giunta Macci. Dopo le isole ecologiche, l’albergo di Fossanova, la scuola/casa di Campo al Pozzo arriva la scandalosa vicenda del taglio degli alberi di San Martino, con ipotesi di danno erariale e di vizi nella procedura di affidamento. Irregolarità che, stando all’articolo comparso ieri sulla stampa locale, vengono ipotizzate non da un avversario politico, ma da una figura terza come il Commissario prefettizio. Al di là del giudizio sulle responsabilità contabili che resta appannaggio della Corte dei conti non possiamo che esprimere e ribadire sin da ora una dura condanna politica su tutta la vicenda. Una vicenda in cui – oltre al danno ambientale e paesaggistico inflitto al Parco di San Martino – sembrerebbero essere stati privatizzati i profitti (tutti a vantaggio della ditta) e pubblicizzati i costi tutti a danno della collettività, visto che nelle del Comune, nonostante lo scellerato taglio non di uno, ma di più di 200 alberi, non sarebbe entrato un euro. Il bello è che questi signori sulle pagine di un loro giornalino pretendono pure di dare continue lezioni di oculata e buona amministrazione. Ma il vero dramma, o la farsa, è che dopo queste prove evidenti di opacità, oltre che di incapacità, amministrativa questi signori pretenderebbero pure di ritornare a candidarsi alla guida della città come i salvatori della patria”.