Commercio, la primavera dei veleni: dimissioni in blocco anche alla Fiva

E’ un vero e proprio terremoto quello che sta squassando le associazioni di categoria pontine. Che vedono una battaglia di potere intorno alla Camera di Commercio (di qualche giorno fa le dimissioni in blocco di 14 consiglieri per contestare la politica filo-nautica del presidente Zottola) ma che poi si estrinsecano in tanti e diffusi mal di pancia in seno alla Confcommercio. E se da un lato proprio il nuovo presidente dei commercianti Giovanni Acampora ha segnato l’inversione di rotta dell’associazione, che d’intesa con Unindustria punta a far cadere Zottola al più presto dalla Cciaa, dall’altro dentro Confcommercio si cominciano ad avvertire ripercussioni in termini di iscritti. “Ne hanno persi più di duecento solo nell’ultimo mese”, giura Marrigo Rosato, che da Confcommercio è stato licenziato repentinamente proprio in virtù del nuovo corso. Licenziamento che ha innescato a sua volta una serie di reazioni dentro Fiva, la Federazione dei venditori ambulanti, dove per protesta in cinque si sono dimessi dal direttivo. Alessio Bonomo (commerciante ambulante di Cisterna ), Antonio lionello (vice presidente del Consorzio Torre di Mola che gestisce il mercato settimanale di Formia), Abdel Wahab Asharaf  (presidente della costituenda NUOVA Associazione Commercianti Ambulanti di Fondi e già presidente della Fiva-Confcommercio di Fondi), Hasam Md Abul e Fall Fara Coumba (rappresentanti di una comunità di operatori ambulanti extracomunitari provenienti dall’India, dal Bangladesh, dal Congo e dal Senegal residenti a Minturno) prendendo spunto dal “grave, ingiusto e immotivato licenziamento di Rosato”, denunciano in una nota “lo stato di grave confusione organizzativa  e sindacale in cui si è venuta a trovare la Confcommercio provinciale di Latina, con fumose riunione e sterili assemblee, prive di ogni contenuto politico-sindacale”. Ma contestano ferocemente anche il comportamento scorretto del presidente provinciale Fiva, Roberto Delle Fontane, che invece di “coinvolgere gli operatori del direttivo, mai riunito dalla sua elezione avvenuta nel luglio dell’anno scorso, si è invece adoperato per dividere la categoria con inutili attività di lettere , accesso agli atti e quant’altro, incrinando anche i rapporti costruiti pazientemente in questi anni con istituzioni locali e mettendo in cattiva luce la nostra categoria”.