Latina, profugo siriano denuncia la scomparsa del nipote. Ma era stato arrestato

Questura di Latina

Si muoveva sotto falso nome ed era finito in carcere: è questa la conclusione di una storia iniziata nel febbraio scorso con la denuncia di scomparsa di un ragazzo di 24 anni presentata alla Polizia di Latina da parte di un profugo siriano dimorante nel capoluogo pontino. Anche i genitori del giovane, che vivono in uno Stato estero, avevano presentato analoga denuncia presso le autorità locali.

In particolare, secondo i racconti fatti dallo zio, che nella circostanza è stato assistito da un’interprete in quanto non parla la lingua italiana, il giovane era sbarcato clandestinamente sulle coste italiane verso la fine dell’estate del 2014 e gli organi di polizia lo avevano sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici; alcuni mesi più tardi lo stesso si era illegalmente trasferito in un paese del Nord Europa dove, poco dopo, era stato scoperto e riconsegnato alle Autorità italiane in virtù del trattato di Dublino.

Da quel momento in poi, il ragazzo siriano sembrava essere scomparso nel nulla, tant’è che anche l’utenza telefonica con numerazione italiana di cui era in possesso, era oramai continuamente irraggiungibile.

I mirati approfondimenti investigativi svolti dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, tuttavia, hanno consentito di ricostruire l’intera vicenda e svelare il mistero.

Infatti, K.M.S. aveva fornito alle forze dell’ordine, in tutte le circostanze, nomi di fantasia e, per ultimo, nell’estate del 2015 quando è stato tratto in arresto dalla polizia della capitale per rapina aggravata in concorso e tradotto presso un carcere italiano, ove si trova tuttora recluso a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

I familiari residenti a Latina sono stati informati degli avvenimenti è sono rimasti sconvolti per il comportamento del ragazzo, ma hanno tirato un sospiro di sollievo temendo ad una disgrazia.