Elezioni a Terracina, Nardi matador nell’arena del Palace svela i retroscena di dissesto e rifiuti

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“Grande dottore! Bellissima conferenza. Spero che i terracinesi comprendano cosa sia meglio per il benessere della città. La sosteniamo con fiducia. Avanti tutta”. E ancora: “Grande, 6 grande, grazie per tutto quello che hai detto. Grazie per aver ricordato Angela e Gianni. Ciao Stefano”. E’ da poco terminato il comizio di Stefano Nardi al Palace dal titolo “Te lo do io Gomorra” e già qualcuno ha postato sulla sua pagina Facebook il proprio commento. Angela e Gianni, sono Angela Zegarelli e Gianni Isabella, passati a miglior vita, lasciando a Terracina – ha ricordato l’ex sindaco – il segno positivo di molteplici iniziate, tra cui rispettivamente, il ritorno del treno e gli asili nido.

La location

Tra pochi giorni l’anatomopatologo primario del Goretti compirà 60 anni: già sindaco di centrodestra per due mandati consecutivi fino al 2011, stavolta ci riprova con la sua lista civica Albaserena. Questa sera la presentazione al pubblico. L’appuntamento è per le 18.30, arriva alle 18.35, scusandosi per il ritardo: “Ero arrivato in orario – ha detto – ma poi ho visto una marea di persone qui vicino (sottinteso il Traiano dove alle 19 sarebbe iniziata la presentazione della coalizione di Gianluca Corradini, ndr) e mi sono confuso, pensavo che fosse lì il nostro appuntamento. Poi entrando mi sono reso conto che avevo sbagliato posto, che voi mi stavate attendendo qui al Palace”. E’ solo l’inizio del grande show, satirico sì ma anche devastante, come preannunciato. “Pensate – continua Nardi – mi hanno detto (lì dove sono andato, sbagliandomi) che erano tutti candidati e che si sono ritrovati lì tra parenti: lo hanno scoperto soltanto questa sera, perché stando tutti in liste separate non si erano incontrati prima. Poi ho visto un ex consigliere che distribuiva bigliettini e io mi sono avvicinato e gli ho chiesto: ma ti sei candidato? E lui: no, ho candidato mia figlia. Io: ‘Tua figlia? Ma dove sta? Fammela salutare che non la vedo da quando ha fatto la prima comunione’. E lui: non c’è, ci siamo io e mia moglie, lei è giovane, è sabato, e sai vanno tutti al pub”.

I successi

Nardi al debutto della campagna elettorale 2016 parla per oltre un’ora e mezza senza interruzioni. E’ un fiume in piena. Ricorda alla gente i successi delle iniziative portate a termine dalle sue giunte: il treno, l’abbattimento del ponte di Badino, i porti a Badino e al Sisto, la variante Nord Ovest, i centri anziani, gli asili nido, Monte Giove, i servizi sociali, gli spettacoli di successo al Molo, le fogne dappertutto… “e ora Nicolino (Nicola Procaccini, ndr) sventola la bandiera blu…”

La critica

“Procaccini e Corradini si sono fatti sfanculare – attacca – e per questo meritavano di non essere ricandidati entrambi. Inizialmente pensavo che ci fossero i margini per ricompattare il centrodestra, ma nessuno dei due ha fatto il doveroso passo indietro. Non sto mica dicendo un’assurdità. Il Pd a Roma non ha ricandidato Marino. Salvini, che fa politica, a Roma abbraccia la Meloni, a Latina Calandrini, a Terracina non vuole far salire Procaccini sul palco. Per candidare sindaco Corradini, il senatore Fazzone avrà dovuto ricorrere all’avvalimento”… come all’avvalimento utilizzato per consentire alla Servizi Industriali di vincere la gara di appalto dei rifiuti. Ma calmi. A questo Nardi ci arriverà più tardi. Prima di passare alla presunta opera di distruzione messa in atto dalla coppia scoppiata, Nardi passa in rassegna altri candidati sindaci: il “temutissimo Salvatore Cerbo, che per il suo talento per le buche meriterebbe di fare il sindaco a Roma”, e Alessandro Di Tommaso “che nessuno si è accorto che stava in Consiglio comunale”. “L’unico attivo e coerente all’opposizione – dice Nardi – è stato Vittorio Marzullo, rimasto solo”. Nel mirino di Nardi finiscono gli slogan di Di Tommaso: “Vanno tutti al teatro, vanno tutti in piscina, vanno tutti in bici… Ma senti un po’, Di Tomma’, ma a lavora’ chi ci va?”. E gira che ti rigira qualche altro passaggio su Corradini e Procaccini è d’obbligo nella scaletta di Nardi. Allora ecco che Corradini, “poiché non lo conosce nessuno in città ha dovuto ricorrere all’uso dei manifesti”. “Tu stati a casa, in bagno, apri la finestra e vedi passare Corradini appiccicato al pullman”. E Procaccini? “Viene sfiduciato e denuncia i tre che lo hanno tradito per voto di scambio”, mentre uno dei tre aggiunge lo stesso Nardi “minacciato, va in Procura quattro volte”. “Corradini viene fatto fuori da due relitti della prima Repubblica, Giovanni Zappone e Paolo Cerilli”. Ancora Procaccini, con il giorno della vergogna ogni 6 del mese. Procaccini che non sapendo dove andare a lavorare ha aperto il cantiere di Nicola…. Stop.

Il disastro

Arriva lo sfacelo. L’elenco di Nardi è lunghissimo. Si parte dalle spiagge pubbliche affidate ai privati, dal Tempio di Giove affidato ad una società coinvolta nello scandalo del Mose di Venezia, al tentativo di affidare ad un amico imprenditore il Molo di Terracina. I macigni più grandi che gravano sulla città, secondo la ricostruzione dell’ex sindaco, sono il dissesto e l’affaire rifiuti.

Il dissesto

Il dissesto? “L’hanno inventato il dissesto – ha detto -: l’hanno approvato senza conoscere i numeri. Io ho chiesto perché lo avessero fatto. Qualcuno mi risposto che è stato obbligato”. L’amministrazione insediatasi nel 2011 dichiarò il fallimento del Comune, attribuendo la responsabilità alle giunte precedenti, di Nardi. Ecco quindi che l’ex sindaco ha la necessità di spiegare alla città che “se la situazione fosse stata così critica come sostenuto da Procaccini-Corradini, i funzionari lo avrebbero quanto meno segnato in rosso e l’amministrazione avrebbe potuto correre ai ripari con opportune manovre senza arrivare alla drastica decisione che ha fatto triplicare le tasse. Si è fatto di tutto, perfino inventare le manomissioni al sistema informatico risultate poi inesistenti”. Nardi parla di un patrimonio immobiliare di almeno 400 milioni euro. “Il Italia – attacca – il fallimento arriva dove stanno i soldi”. Per farla breve il sospetto dell’anatomopatologo è che si sarebbe fatto fallire il Comune per svendere beni, del tipo la farmacia comunale, il mercato Arene e, perché no, magari anche i terreni di proprietà dell’ente municipale siti sul lungomare attorno a palazzo Adrover, al fine di soddisfare qualche appetito particolare. Nardi archivia il faldone del dissesto (dopo aver accusato Procaccini di aver accumulato – successivamente alla dichiarazione di default e quindi ripartendo da zero – 22 milioni di debiti) con due proposte del suo nuovo piano di governo, visto che è al Palace perché in corsa per la poltrona da sindaco: il cambio del management finanziario del Comune e la realizzazione a palazzo Adrover della nuova caserma dei carabinieri con l’eliminazione dell’”orribile” pista ciclabile del lungomare Circe.

 I rifiuti

I rifiuti. La storia è semplice, quanto pazzesca secondo il matador di questa fase della campagna elettorale. La Terracina Ambiente viene fatta fallire per 400mila euro. Anche in questo caso Nardi sospetta una forzatura, dal momento che c’erano soldi in cassa e un fatturato sostanzioso. Perché viene fatta fallire la Terracina Ambiente? “Perché bisognava assumere…”, dice Nardi. Ma il peggio deve ancora venire. Si dà incarico – ricostruisce Nardi – per motivi d’urgenza alla Servizi Industriali in attesa della gara d’appalto… vinta da quest’ultima sulla base del famoso avvalimento “suggerito dall’avvocatura del Comune”. Ne uscirà a pezzi dal Consiglio di Stato. Il servizio sarà quindi affidato alla De Vizia, arrivata seconda alla gara d’appalto. Ma prima che la gestione passi da una ditta e un’altra, invece di fare alla Servizi Industriali un discorso del tipo “ci dispiace, purtroppo è andata così” – sostiene Nardi – le vengono applicate pesanti sanzioni. Da qui la richiesta di risarcimento danni per dieci milioni di euro a carico del Comune. Nel battere cassa, la Servizi Industriali – secondo quanto afferma Nardi – dice anche di essere stata costretta a conferire alla Rida anziché alla discarica di Colfelice al prezzo di 20 euro in più a quintale. “Sulla Rida bisogna andare a fondo – spiega il candidato di AlbaSerena – poiché si ricorderà che in Consiglio comunale l’allora sindaco Procaccini disse che aveva a che fare con la società che curava la comunicazione per la Rida”. E per Nardi bisogna andare a fondo anche sui rapporti tra la Logos e l’ex amministrazione dal momento che a questa società sarebbe stato fatto stampare (al prezzo di 120mila euro a carico della Servizi Industriali e 40mila a carico del Comune) il materiale informativo da distribuire agli utenti del servizi rifiuti, quando il gestore era in grado di fornirli in economia. Il primario del Goretti chiude il capitolo monnezza con un’innovazione per il futuro: cambiare l’avvocatura del Comune,

La conclusione

Dalla parentopoli, ai lavori pubblici di somma urgenza, Nardi ne ha davvero per tutti. A fermarlo sono le sue corde vocali. Dopo quasi due ore di conferenza gli è rimasto un filo di voce. Quanto basta per dedicare la serata a tutti i suoi candidati, ai giovani di Terracina e alle giovani vittime del Bataclan.

I candidati consiglieri comunali della lista Alba Serena abbinata alla corsa di Stefano Nardi per la poltrona di sindaco.

ALBA SERENA

Alba Serena
Alba Serena

Antici Vincenzo
Baioni Donatello
Bianchi Ornella
Centra Paolo
Costa Riccardo
De Filippis Claudio
Del Bono Donato
De Boni Anna Palmira
Di Lello Samira
Di Mauro Luana
Donà Daniele
Fantinato Sabina
Fiorini Valerio
Masella Luciano
Marzullo Veronica
Nardoni Angelo
Percoco Ilaria
Pittiglio Alessia
Quattrocchi Giordano
Quindi Gabriele
Sagliano Samantha
Tonzi Marianna
Violo Gino
Violo Ofelia