Latina e il voto, Forza Italia riparte da Malvaso e Di Matteo

“Ripartiamo dalla qualità della nostra lista, dai valori delle persone”. Alessandro Calvi sintetizza così il capitale umano scelto da Forza Italia per sostenere la sua candidatura a sindaco di Latina. E’ il giorno della presentazione della lista, la sala conferenze del Victoria non è piena come dovrebbe. E’ il nuovo segretario provinciale, Giuseppe Di Rubbo, ad aprire i lavori. Dice: “E’ una campagna elettorale diversa dalle altre, con due novità salienti. La prima è che Forza Italia, dopo aver trainato il centrodestra per vent’anni, ha un proprio candidato sindaco. La seconda è che il centrodestra sarà diviso. Ma è una scelta consapevole, andiamo avanti con determinazione”. Poi snocciola nomi e biografie dei candidati, con una postilla su Anzalone e Coluzzi. “Non date retta, a Latina Scalo chi ha lavorato bene lo vedrete con le preferenze, altro che Calandrini”.

SIMEONE E LA VERGOGNA DEL GORETTI Poi sulla scena irrompe Pino Simeone, consigliere regionale col dente avvelenato, in particolar modo quando si parla di sanità. “Forte scopre che bisogna fare un ospedale nuovo. Bravo. Nel frattempo però il Goretti è una vergogna, il Dea di II livello è rimasto solo sulla carta perché gli standard dei servizi non sono sufficienti. La verità è che in tre anni il Pd e Zingaretti non hanno fatto nulla per trasformare realmente il Goretti in un Dea di II livello”. Poi i passaggi su Latina ambiente e sulla discarica di Borgo Montello dove “non devono essere autorizzate nuove volumetrie, ma va da subito avviata la bonifica dell’area e la realizzazione dell’impianto di Tmb, senza lasciare che a lucrare siano i privati, ma facendo in modo che il comune di Latina e i suoi cittadini beneficino in bolletta della chiusura del ciclo dei rifiuti. Noi il nostro impegno – ha concluso Simeone – lo prendiamo con la gente e non con i partiti, per questo ci presentiamo da soli a queste elezioni e per questo chiediamo il consenso”

CALVI E L’EDILIZIA BLOCCATA  Il candidato sindaco ha invece parlato delle casse comunali e delle conseguenze della crisi edilizia “Ero assessore al bilancio e nel 2008 il Comune incassava 18 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, l’ultimo anno solo 3,5. L’ultimo bilancio che ho approvato riportava meno 5 milioni di trasferimenti dallo Stato.
Eppure nonostante queste difficoltà abbiamo saputo guardare agli ultimi, guardare dietro di noi. Io negli ultimi tre mesi di amministrazione ho fatto l’Assessore ai Servizi Sociali e siamo riusciti a mettere 2,5 milioni a bilancio e a ottenere 5 milioni dalla Regione. Queste sono cose concrete. Diffidate di chi ancora oggi parla di metropolitana, di porto e di Slm, saremmo tutti contenti di trovare imprenditori che investano in opere faraoniche ma non possiamo raccontarci favole. A questa citta servono cose normali, il decoro urbano è una di queste. Saranno due settimane fondamentali per dare a questa città una svolta epocale”.