Formia, arriva la prima edizione del Festival del Teatro Classico

Si apre a Formia la prima edizione del Festival del Teatro Classico. Dal 16 luglio al 2 agosto, quattro imperdibili appuntamenti con i capolavori della drammaturgia latina e greca, nello splendido scenario dell’Area Archeologica di Caposele.

Il Festival, alla sua I Edizione, prodotto dal Comune di Formia, si avvale della direzione artistica di Vincenzo Zingaro e della collaborazione della Compagnia CASTALIA di Roma che, con il Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico), rappresenta una delle realtà teatrali più prestigiose in campo nazionale nell’allestimento di opere classiche.

Si comincia il 16 luglio, alle ore 21, con la commedia “Truculentus” di Tito Maccio Plauto, con l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro; la commedia, raramente rappresentata in epoca moderna, nonostante fosse ritenuta da Plauto uno dei suoi capolavori, come testimonia Cicerone, narra di una bellissima prostituta che tiene in pugno le sorti di tutti gli uomini che ruotano intorno alla sua casa, tipici caratteri della comicità plautina. L’originale riscrittura di Vincenzo Zingaro trasferisce la vicenda alla fine degli anni ’30, in Sicilia, dando vita ad un affresco storico di grande impatto emotivo. Un “Amarcord” dagli echi felliniani, che ci trasporta in un’onirica e scoppiettante vita di provincia, dove i personaggi plautini si trasformano in ritratti familiari, a dimostrazione di quanto il teatro latino abbia un radicato fondamento nella vita del nostro Paese. Una rappresentazione di Plauto davvero unica, divertente e commovente, che ci fa scoprire quanto il commediografo latino sia davvero un nostro “contemporaneo”.

Il 23 luglio verrà invece rappresentata la tragedia “Le troiane” di Seneca, con l’adattamento e la regia di Giuseppe Argirò; un’opera di grande attualità, in cui i protagonisti sono i vinti, le donne troiane che, testimoni di un eccidio etnico e culturale, simboleggiano la parte più vulnerabile della società, colpita senza pietà dalla guerra. Una tragedia che racconta l’olocausto dei popoli e l’insensatezza della violenza.

Il 30 luglio torna in scena Plauto con uno dei suoi più celebri e divertenti capolavori, prototipo della commedia degli equivoci, che ha ispirato autori come Shakespeare e Goldoni: “I menecmi”, con l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro. Due gemelli, con lo stesso nome, separati da bambini, si trovano a loro insaputa nella stessa città: combinazione che scatena situazioni comiche ed esilaranti scambi di persona. Ma questo divertente “gioco del doppio” cela, in realtà, qualcosa di più profondo. La messinscena di Vincenzo Zingaro esalta lo spirito ludico della commedia plautina e, al tempo stesso, ne proietta il significato in una dimensione metafisica, offrendo l’occasione di addentrarsi in una riflessione sul teatro e la vita, attraverso una rappresentazione onirica e coinvolgente.

Il Festival si avvia alla chiusura il 2 Agosto con uno dei massimi capolavori della tragedia greca: “Edipo Re” di Sofocle, con l’adattamento e la regia di Cinzia Maccagnano. Tragedia della caducità umana, espressione del conflitto tra predestinazione e libertà, tra volontà divina e responsabilità individuale.

“Rappresentare il Teatro Classico – commenta il direttore artistico Vincenzo Zingaro – non significa fare archeologia, ma saper comprendere profondamente lo spirito da cui ha avuto origine e la sua portata storica, per ricreare un evento rituale fortemente emozionante, espressione di valori universali, capace parlare all’uomo di oggi, coinvolgendo qualsiasi tipo di pubblico, come avveniva nella Pòlis greca”.

“Il Festival – spiega il Sindaco Sandro Bartolomeo, titolare della delega alla Cultura – mira a valorizzare l’importanza storica e culturale della città e delle sue bellezze archeologiche attraverso il Teatro Classico che è il fondamento della nostra civiltà. Gli spettacoli scelti sono realizzati da artisti altamente qualificati in campo nazionale e sono fortemente rappresentativi della cultura classica, mantenendo la loro matrice colta e allo stesso tempo popolare. Per Formia si tratta di una assoluta novità, favorita dalla scoperta di questa straordinaria risorsa che è l’area archeologica di Caposele. Un sito di rara bellezza che, attraverso la testimonianza viva della Roma antica, saprà accompagnare Formia verso gli importanti traguardi del futuro”.