Maurizio e Ambrogio, prima unione civile al Circeo lontana dai riflettori

Entrambi hanno superato la soglia degli “anta” da qualche decennio, e lustro dopo lustro si sono amati sotto lo stesso tetto condividendo gioie e dolori della vita. Una coppia consolidata, indistruttibile anche nella diversità ostacolata dai benpensanti. Se non fosse stato per la tutela dei diritti reciproci in caso di dipartita dell’uno o dell’altro non avrebbero avuto bisogno della legge Cirinnà. Ma tant’è. Con il trascorrere del tempo, che non può scalfire un rapporto così granitico né la loro perfetta integrazione sociale, conquistata con la forza di lasciarsi alle spalle offese e sbeffeggi, è giunta l’ora, approfittando dell’opportunità normativa, di sistemare le cose, per così dire, burocratiche.

Maurizio e Ambrogio per il fatidico “sì” hanno scelto il Circeo, dove vivono ormai da decenni. Questa mattina si sono uniti civilmente, con la formula della comunione dei beni, davanti all’assessore Egidio Calisi nei locali degli uffici dell’Anagrafe del Comune di San Felice Circeo, lontani dai riflettori che in questi giorni si sono accesi sulle unioni celebrate a Ponza e a Latina. Ambrogio e Maurizio, al contrario di altre coppie omosessuali, hanno scelto e chiesto la riservatezza dell’evento.