Aprilia, la Freddindustria di nuovo occupata: l’esposto di Noi con Salvini alle forze dell’ordine

entrata-con-sigilli-violatiMentre l’ente di piazza Roma, nel corso dell’ultima commissione, non ha ancora preso decisioni sulla richiesta avanzata dai proprietari di via Enna per trasformare la vecchia area a servizi generali in zona residenziale, Noi con Salvini e Apl tornano a segnalare l’occupazione abusiva da parte di extracomunitari della Freddindustria. Una nuova segnalazione è stata inoltrata a forze dell’ordine e prefetto per chiedere di ripristinare la legalità. “Si porta ulteriormente a conoscenza delle S.V. – si legge nella nota diramata al Prefetto, alla Polizia Locale, al commissariato di Cisterna, ai carabinieri del reparto territoriale di Aprilia e al Sindaco- che nel Comune di Aprilia (LT) e precisamente nell’ex sito Freddindustria di Via Enna, vi è in atto una occupazione abusiva con avvenuta violazione di sigilli, evidente allaccio fraudolento alla rete pubblica sia idrica che d’illuminazione, da parte di alcune decine di immigrati con molta probabilità dell’Est Europa. Come la documentazione fotografica allegata può testimoniare, sia in pieno giorno che di notte, si verifica un via vai notevole di persone e autovetture all’interno del sito dismesso e, secondo alcune segnalazioni ricevute dai residenti, anche una possibile attività di meretricio. Ogni notte il sito si illumina come chiaramente evidenziato dal materiale fotografico allegato, e i residenti ci segnalano che nella giornata del sabato – quella del mercato settimanale – , sono diverse le borse vuote lasciate ai bordi della strada frutto dell’attività di scippi e borseggi che evidentemente, vedono in quel sito la loro base logistica. Ci preme sottolineare come di tale sito si parli esclusivamente in previsione della edificazione di nuove palazzine e quindi di speculazione edilizia ma, non si tiene minimamente in considerazione l’esigenza di sicurezza e decoro dei cittadini, che sono esasperati. Si prega la massima sollecitudine d’intervento, sia nella chiusura del sito stesso che nell’individuazione e nella repressione dei reati correlati alle attività oggetto della segnalazione che sono notevoli. Ciò al fine di scongiurare la possibile creazione di una ben più grande occupazione come avvenne per il famigerato sito di Via della Chimica”.