Latina – Salernitana, la parola al campo!

Difficile parlare di calcio giocato in un momento simile. Difficile, ma non impossibile. Soprattutto se si considerano le aspettative di una tifoseria per nulla intenzionata a farsi scalfire dall’incubo che ha preso forma in questi giorni. La passione non si tocca insomma, così come non si mettono in discussione la professionalità e l’impegno dei protagonisti. Hanno lavorato in silenzio e a porte chiuse, i nerazzurri. Hanno preparato la sfida con la Salernitana accerchiati dai fantasmi di un’inquietante crisi societaria. Eppure è da loro che può prendere slancio una sorta di istinto di sopravvivenza, è grazie a loro che le emozioni possono riprendersi il Francioni sottraendolo all’indignazione e alle paure per un futuro in bilico.

 

LO STESSO UNDICI, MA SENZA MISTER

Vivarini, squalificato e in silenzio stampa, sarebbe orientato a confermare lo stesso undici vittorioso nelle ultime due uscite. L’unica variante sarà rappresentata dal sostituto dello squalificato Nica: Bruscagin, con Brosco restituito alle retrovie; Rolando, finalmente titolare dopo tanta “naftalina”. Per il resto solite defezioni di Boakye e De Vitis, con il baby Regolanti e Paponi pronti ad entrare a partita in corso.

 

MARCHIONI E MORETTI ANCORA ESCLUSI. OLIVERA SEMPRE PIU’ VICINO

Nella lista dei 23 convocati il tecnico abruzzese ha inserito i baby Nelson e Maciucca lasciando fuori ancora una volta Moretti e Marchionni. Il destino in nerazzurro di entrambi i centrocampisti sembra segnato, l’impressione è che a gennaio si arriverà facilmente ai saluti. In compenso il gruppo sta per ritrovare “ufficialmente” Ruben Olivera: il tesseramento dell’ex juventino pare ormai cosa fatta.

 

TIFOSI E ATTACCO, LA FORZA DELLA SALERNITANA

I tifosi amaranto sono pronti ad invadere il Francioni occupando in ogni ordine di posto il limitato settore ospiti. Il loro calore, amplificato a dovere dall’acustica favorevole della tribuna coperta, sarà un’arma in più per Rosina e compagni, soprattutto se gli spalti del Francioni non dovessero rispondere come dovrebbero. Il vero punto di forza dei campani è comunque l’attacco, per i guizzi di Coda, per le punizioni di Rosina e per la voglia di riscatto di Donnarumma, allievo di Vivarini al Teramo insieme ad un certo Lapadula. Proprio Donnarumma sembra avere un particolare feeling con la squadra pontina: lo scorso anno all’andata siglò una doppietta al Francioni che permise ai suoi una clamorosa rimonta, al ritorno all’Arechi realizzò uno dei sigilli del 3-2 finale.