Latina, biogas a Montello e gestione rifiuti: il flop di Lessio, pioggia di critiche

Roberto Lessio

Monta la polemica attorno al flop dell’amministrazione comunale di Latina Bene Comune in materia di ambiente, ovvero della tenuta del ciclo dei rifiuti che non vede luce nel buio della gestione, post fallimento della Latina Ambiente, del servizio di igiene urbana e delle incognite, ormai non più tanto incognite, delle discariche di Borgo Montello. Dopo le esternazioni dell’assessore Roberto Lessio, ieri al question time, prese di petto dal consigliere del Pd Enrico Forte con un invito a rassegnare le dimissioni, pregando il sindaco, nell’interesse della città, a riflettere sulla permanenza di Lessio alla guida dell’assessorato all’Ambiente, e clamorosamente smentite dal rilascio contestuale dell’autorizzazione unica per la realizzazione di una centrale biogas, a tre motori, con potenza complessiva di 2,6 MWe, a suonare la grancassa oggi sono Idea Popolo e Libertà e MovimentoLatina. Prima di addentrarci nei contenuti dei nuovi interventi ripercorriamo in sintesi quanto successo ieri.

Roberto Lessio
Roberto Lessio

L’ultima uscita di Lessio

L’assessore interrogato dagli esponenti del Partito democratico sulle ragioni dell’assenza del Comune di Latina alla conferenza indetta per il progetto Indeco, relativo alla realizzazione e gestione dell’impianto per l’ottimizzazione e il potenziamento delle attività di recupero biogas del bacino S8, notoriamente sotto sequestro per eccessivo abbancamento dei rifiuti, ha scaricato la colpa sugli uffici che non lo avrebbero informato. Una “colpa” veniale per l’assessore al ramo perché “la presenza del Comune alla conferenza sarebbe stata del tutto ininfluente” dal momento che l’Aia era stata “già concessa dalla Regione Lazio” e che comunque la il progetto oggetto d’esame “era un adeguamento delle strutture preesistenti”.

Enrico Forte
Enrico Forte

Lessio invitato a dimettersi

Un’eresia per il consigliere Forte: “Si è persa la possibilità di esprimere proprie valutazioni sul caso. E’ grave che un assessore consideri superfluo lo strumento della conferenza dei servizi – aveva dichiarato l’esponente di opposizione -, occasione in cui l’ente comunale ha la possibilità di valutare un progetto, presentare osservazioni, richiedere approfondimenti a tutela dei cittadini che rappresenta. Mi adopererò per chiedere una indagine interna accurata per capire come mai, dagli uffici, non sia arrivata nessuna comunicazione a Lessio, così come da lui stesso affermato. Invito il sindaco, nell’interesse della città, a riflettere sulla permanenza di Lessio alla guida dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Latina. Da parte mia mi attiverò per presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Lessio”. Considerazioni politiche, si potrebbe obiettare se non fosse che…

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La sede della Provincia

Lessio sconfessato da un atto amministrativo

Proprio ieri il dirigente del settore Ambiente della Provincia di Latina, Nicoletta Valle, ha rilasciato l’autorizzazione unica per la realizzazione della centrale biogas, come richiesto dalla società Indeco. Un atto dovuto non essendo pervenute, ad “oggi” (ieri per chi legge, a quattro mesi dal tavolo istituzionale), osservazioni dalle amministrazioni chiamate a partecipare alla conferenza, nonostante con precedente atto, del 28 novembre, le stesse erano state nuovamente avvisate dell’iter in corso. Dunque, un Lessio sconfessato da un atto amministrativo.

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La sede del Tar

Guasto di Lessio, difficile riparazione

Un’eventuale opposizione all’autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia di Latina ora sarebbe possibile solo attraverso ricorso giurisdizionale davanti a Tar. E con quali motivazioni da parte del Comune?

Lessio, pietra tombale sui borghi

discarica
Abitazione di Borgo Montello

Oggi l’ex assessore Gianluca Di Cocco di Idea Popolo e Libertà prende la parola sul caso dell’assessore “fervido ambientalista” che si è lasciato sfuggire “con grossa superficialità” l’ultima opportunità di riscatto per i cittadini di Borgo Montello e Borgo Bainsizza. “Si è detto abbastanza, in termini politici, sul grosso errore politico commesso da Lessio e della maggioranza di Lbc”, ha commentato Di Cocco introducendo argomentazioni tecniche da “spiegare bene ai cittadini”, in modo che sia chiaro a tutti alle conseguenze di “questo errore che comporterà danni peggiori degli attuali”. “C’è da mettere in preventivo – afferma Di Cocco – che una centrale a biogas con colture dedicate può ricorrere legalmente anche alla Forsu (Frazione organica rifiuti solidi urbani). In ogni caso è possibile affermare che la centrale biogas rientra anche in una più generale prospettiva di riutilizzo di centrali per il trattamento di rifiuti. Infatti, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu), il cui costo di smaltimento è già una prima fonte di redditività, è equiparata alle biomasse con decreto ministeriale, questo sta a significare che la discarica (presuppongo) invece di chiudere, andrà avanti nella sua lunga vita e questo è inammissibile. Enorme inquinamento derivante dalla combustione di una così elevata quantità di materiale, ma deve tener conto anche del traffico di camion necessario per il continuo rifornimento della biomassa da bruciare; e l’impossibilità di rispettare una clausola che troviamo sempre nei progetti di questi impianti ‘materiale reperito in zona’. Non è difficile capire come sia impossibile raggiungere tali quantità solo con le potature degli alberi o con il legname residuo del taglio consueto dei boschi in zona. Quindi il materiale da bruciare viene da forniture diverse, incluse importazioni di cippato a prezzo più economico, spesso proveniente dall’estero, anche da zone altamente inquinate. Tutte le biomasse bruciate liberano in atmosfera quantità enormi di sostanze molto inquinanti che per ricaduta vanno a inquinare l’ambiente e in particolare i terreni agricoli, oltre a formare altre unioni chimiche inquinanti che vanno a depositarsi anche nei polmoni di animali e umani. Il termine ‘bio’ significa vita, credo che questo impianto di vita non ne dispensino affatto”.

Gianluca-Di-Cocco
Gianluca Di Cocco

Lessio isolato dalla maggioranza

“Allo stato delle cose – conclude Di Cocco -, capisco poi il nervosismo dell’assessore nel vedersi isolato dalla sua stessa maggioranza, visto che non si è elevata nessuna difesa nei suoi riguardi, ma abbandonarsi a scaricare le colpe sugli uffici è cosa al quanto grave. Bainsizza, come Montello, hanno dato molto, anzi troppo, la situazione è sotto gli occhi di tutti, servitù che non hanno mai prodotto nulla in cambio negli anni e oggi la storia non cambia…. La discarica deve chiudere, senza se e senza ma! A quel punto non vi sarà nessuno interesse a creare una qualsiasi centrale”.

I motori
I motori Jenbacher

Lessio, un varco per Roma

Troppo tardi forse, vista l’autorizzazione definitiva rilasciata ieri, l’investimento della società Indeco già effettuato da mesi con l’acquisto dei motori Jenbacher e probabilmente anche la promessa di imminente dissequestro utile a risolvere l’emergenza discariche di Roma.

Roberto Lessio in commissione Ambiente
Roberto Lessio in commissione Ambiente

Lessio e l’attrazione fatale dell’in house

E fin qui a Montello/Bainsizza, terminal dei rifiuti, mentre gli utenti del servizio di igiene urbana ancora non trovano risposte adeguate né in termini di differenziata né in termini della promessa economia circolare. Un obiettivo lontano certo, per il quale tuttavia non si è ancora vista la posa della prima pietra. Tutta colpa di un “insolito destino” fatto di circostanze avverse raccontato dall’assessore Lessio in commissione Ambiente il 14 dicembre scorso a giustificazione di un bando europeo bloccato per l’assegnazione del più importante servizio urbano e della necessità di rivolgersi ad un avvocato esperto per un parere utile a capire se l’ostacolo del decreto Madia all’affidamento in house della raccolta rifiuti, visto il fallimento della Latina Ambiente, sia superabile o meno. A sette mesi dell’insediamento dell’amministrazione di Latina Bene Comune, per il nuovo libro dei rifiuti non si è ancora trovata la carta.

Il Comune di Latina
Il Comune di Latina

Lessio e la ricerca di un super avvocato

Ad oggi il Comune ha pubblicato il bando per la ricerca di un avvocato in grado di fornire il parere sblocca Madia e seguire gli aspetti legali per l’in house del servizio. Ma è proprio su questo incarico che “MovimentoLatina” interviene criticamente. “La questione dei rifiuti, di primaria importanza – recita una nota stampa del movimento a firma dell’avvocato Massimiliano Bruno -, è cruciale per le sorti della nostra città ma al contempo anche molto spinosa. L’esperienza ‘fallimentare’ di Latina Ambiente insegna e non è più permesso sbagliare. Ma è proprio così indispensabile conferire il mandato ad un professionista esterno per l’adempimento di un incarico che può pacificamente essere espletato dall’Avvocatura del Comune? Per Movimento Latina, a ragion veduta, non serve un super avvocato”. “L’oggetto dell’appalto – afferma il presidente Bruno –  prevede quasi un rapporto di dipendenza e subordinazione tra il Comune ed il professionista il quale per sei mesi dovrà, verosimilmente, dedicarsi in esclusiva all’adempimento dell’incarico conferitogli. E difficilmente un avvocato iscritto all’Albo con abilitazione alle giurisdizioni superiori avrà tempo a sufficienza per adempiere con diligenza l’incarico in oggetto. Il rischio di non ottenere il risultato sperato è alto. Molto alto. In realtà, gli avvocati che compongono l’Ufficio dell’Avvocatura Comunale, seppure oberati di lavoro, sono tutti molto validi, preparati e competenti. E lautamente stipendiati. E non v’è ragione alcuna di doversi rivolgere ad avvocati esterni”.

Massimiliano Bruno
Massimiliano Bruno

Lessio e il segnale di resa

“Il compenso previsto per l’incarico, pari a 40.000 euro – si legge nella nota dell’associazione – ben potrebbe invece essere utilizzato, ad esempio, per mettere in sicurezza alcuni vetusti edifici scolastici della città. Il problema dei riscaldamenti nelle scuole ed il crollo del controsoffitto della scuola materna di Via Quarto, avvenuto qualche giorno fa, sono esattamente una riprova del fatto che finora troppo poco si è fatto. E male”. “Ahimè – conclude l’avvocato Bruno -, la confusione ed il pressapochismo all’interno di LBC continuano a farla da padrone e la decisione di chiedere aiuto all’esterno è un chiaro segnale di resa o, comunque, di presa coscienza dei propri limiti e delle proprie competenze. Segnale positivo, dunque, per certi versi. Negativo e nefasto per altri. Invero, sarebbe sufficiente solo un pizzico di buon senso e la diligenza di un buon padre di famiglia. Nulla di più. Il Comune di Latina faccia lavorare il suo ufficio legale e spenda i nostri soldi con criterio, logica e ragionevolezza. E chi non si sente all’altezza di amministrare, faccia umilmente un passo indietro”.

La giunta di Latina Bene Comune
La giunta di Latina Bene Comune