Fermato in tempo un 55enne a Terracina: era pronto ad uccidere l’ex moglie

Aveva già programmato tutto nei minimi dettagli: avrebbe ucciso l’ex moglie e si sarebbe suicidato, non prima di aver lasciato ai due figli delle lettere nelle quali spiegava il suo gesto e non mancando di attribuire delle responsabilità ad uno di loro, colpevole di aver ostacolato il ritorno alla vita coniugale dei suoi genitori. Un 55enne di Terracina è stato fermato in tempo dal Commissariato della sua città grazie ad una serie di controlli e intercettazioni. Già sottoposto agli obblighi di polizia giudiziaria, l’uomo si è presentato ieri sera per la consueta firma quotidiana: gli agenti lo stavano aspettando per perquisire la sua auto e per trovare la concreta dimostrazione dei suoi assurdi propositi.

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ARMI E LETTERE NELLA FIAT PUNTO

Lo stalker nascondeva nella sua Fiat Punto una Beretta calibro 6.35 con matricola abrasa, completa di caricatore e 8 proiettili, e una pistola realizzata artigianalmente con canna calibro 12 e relative munizioni. Quanto bastava per far scattare l’arresto, con l’accusa di detenzione di armi finalizzata a compiere un omicidio. L’uomo è stato subito trasferito nel carcere di via Aspromonte, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

UNA LUNGA STORIA DI VIOLENZE INIZIATA NEL 2005

Un primo periodo di separazione avvenuto nel 2005 aveva innescato i comportamenti violenti e persecutori del 55enne. La relazione era comunque ricominciata trascinandosi per oltre 10 anni, vissuti tra violenze fisiche e abusi di vario genere nei confronti della malcapitata. La situazione torno ad inasprirsi nel 2015 e portò ad una nuova separazione che segnò il definitivo “esplodere” delle condotte persecutorie del soggetto. Si arrivò all’emanazione di un divieto di avvicinamento e alla violazione di quest’ultimo nel novembre del 2016, con conseguente arresto. Fu proprio l’ultimo episodio ad alimentare i propositi omicidi dell’uomo, arrivato a minacciare di morte la malcapitata anche attraverso altre persone. Minacce sempre più insistenti e convinte, che hanno spinto la polizia terracinese ad intervenire evitando quella che sarebbe stata una terribile tragedia familiare.

L’INTERVISTA AL VICEQUESTORE AGGIUNTO BERNARDINO PONZO