Avvocato di Terracina fermato e portato in caserma, scatta l’interrogazione parlamentare

I deputati Nicola Fratoianni e Celeste Costantino

E’ finito all’attenzione del Ministro della Difesa Roberta Pinotti il caso dell’avvocato di Terracina fermato e condotto in caserma dai carabinieri a seguito di una violazione al codice della strada. Avvocato denunciato a piede libero per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Con un’interrogazione parlamentare depositata oggi dai deputati Celeste Costantino e Nicola Fratoianni del gruppo “Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia e Libertà- Possibile” si chiede di fare luce sull’episodio verificatosi il primo aprile scorso presso la stazione dell’Arma di Terracina e oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina presentato dallo stesso avvocato.

I parlamentari riferiscono al Ministro che il ” 1o aprile 2017 i carabinieri della stazione Terracina, contestavano al signor Maurizio Bianchi, avvocato di 63 anni, residente nel comune di Terracina, la violazione di divieto di sosta; a seguito della contestazione contravvenzionale e pur non sussistendo condizioni di legge, non essendo stata contestata al Bianchi nessuna flagranza di reato tale da giustificare la misura di fermo e/o arresto obbligatorio, i carabinieri avrebbero disposto con atteggiamento intimidatorio e sopraffattore l’’accompagnamento coattivo’ del Bianchi presso i locali della caserma, avvenuto con auto di servizio e a sirene spiegate”. “Il signor Bianchi – si legge nell’atto parlamentare – si era inoltre prontamente scusato e aveva riconosciuto di aver violato il codice della strada; giunto in caserma, Bianchi sarebbe stato rinchiuso nel locale d’attesa e privato, dietro intimazione del comandante della stazione, del proprio telefono cellulare, per la durata di 15 minuti, in violazione della sua libertà di autodeterminarsi a qualsivoglia espressione della sua libertà costituzionalmente garantita”.

Esposto il fatto gli esponenti di Sinistra Italiana chiedono al rappresentante del governo Gentiloni “se non si ritenga di verificare, per quanto di competenza, se le azioni intraprese dai carabinieri nei confronti del Bianchi non siano state spropositate rispetto all’illecito commesso e se sussistano le violazioni di cui all’esposto presentato dal Bianchi”.