Latina, detenuto indiano si suicida impiccandosi: è emergenza nazionale

Casa circondariale di Latina

Nella notte, un detenuto d’origine indiana, 36enne, in attesa di primo giudizio per reati a sfondo sessuale, è stato trovato impiccato nel bagno della sua cella alla Casa Circondariale di Latina.

È il 17º suicidio dall’inizio dell’anno, a cui si aggiunge anche un membro della Polizia penitenziaria.

“È evidente a tutti che continuando così si arriverà a un numero di morti di carcere impensabile per qualsiasi paese civile, e ciò è davvero inaccettabile” dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, denunciando la mancanza di soluzioni concrete da parte della politica e del governo.

“Quanto sta avvenendo nelle carceri, con suicidi, omicidi, risse, rivolte, aggressioni alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti e, nostro malgrado, anche qualche fenomeno di possibile degenerazione indotta, come quello di Reggio Emilia, non può lasciare indifferenti e, soprattutto, non si può considerare ordinario – dichiara De Fazio – dunque, non è arginabile con strumenti ordinari.

A tutto ciò si aggiunga che sono 14mila i detenuti in più, rispetto ai posti effettivamente disponibili, mentre alla sola Polizia penitenziaria mancano almeno 18mila unità, rispetto al reale fabbisogno.”

Tra le richieste, un decreto carceri per assunzioni accelerate, deflazionamento della densità detentiva e riorganizzazione del sistema penitenziario.

“Non intervenire tangibilmente, significa assumersi la responsabilità quanto meno morale di quanto si sta perpetrando” avverte De Fazio.