Beach Litter 2016 a Terracina, catalogati 500 rifiuti. Prossimo appuntamento a fine maggio

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”  ha aderito  ufficialmente all’indagine “Beach Litter 2016“ al fine di acquisire informazioni preliminari per lo studio del fenomeno dello spiaggiamento dei rifiuti, relativamente a quantità, trend e possibili fonti, anche alla luce della nuova direttiva europea della Marine Strategy. Sotto la lente di “Pisco Montano” la spiaggia di levante, sul lungomare Giacomo Matteotti di Terracina. L’Indagine ha avuto luogo il 30 aprile scorso.

Catalogati 500 rifiuti

Durante la giornata di osservazione – spiega il circolo di Legambiente terracinese – è stata presa in esame un ‘area di 3.000 metri quadrati considerando i 100 metri di lunghezza e 30 metri di profondità, fino all’inizio dei manufatti (ristoranti, stabilimenti balneari e beachbar). Il perimetro è stato poi suddiviso in 10 settori da 10 metri di lunghezza l’uno e si è proseguito con l’indagine e la raccolta, la campionatura e la corretta classificazione dei rifiuti, con la compilazione della Scheda rilevamento rifiuti sulla spiaggia con l’utilizzo delle categorie di campionamento Ospar. Sono stati raccolti, campionati e catalogati circa 500 rifiuti. “Quanto raccolto – evidenziano gli ambientalisti in una nota stampa -, campionato e categorizzato denuncia una mancanza di educazione civica nei confronti dell’ambiente in cui si vive, tra l’abbandono di mozziconi di sigarette, stecchini dei lecca lecca , plastica  e alluminio e reti da pesca e fili di nylon per arrivare a scatole vuote di medicinali, calze di nylon, pannolini, residui di pneumatici, manufatti per edilizia, come dalla galleria presente sul profilo facebook Circolo Legambiente Pisco Montano di Terracina e il web site https://legambienteterracina.wordpress.com/  chiamato #schifidaspiaggia”.

L’impegno di “Pisco Montano”

L’adesione alla Beach Litter 2016 impegna il circolo di Terracina alla promozione e all’organizzazione di eventi di sensibilizzazione alla problematica relativa ai rifiuti giunti in spiaggia. Indispensabile sarà la collaborazione con le attività balneari, di ristorazione e di ricettività turistica, cercando di collaborare anche con l’azienda che si occupa localmente del ritiro della spazzatura per aumentare la copertura dell’intera fascia costiera. Nel ringraziare il dipartimento scientifico di Legambiente nazionale per il sostegno nell’indagine del 30 aprile scorso che ha consentito di raccogliere i primi dati, il circolo sottolinea che l’approccio scientifico “ha permesso di evidenziare come uno dei principali indicatori di rifiuto, le reti per i mitili (cozze) che in una indagine di Legambiente hanno costituito ben il 44% dei rifiuti monitorati a Trieste, in un transetto della spiaggia di Canovella de’ Zoppoli che ha rilevato 500 reti da cozze probabilmente derivati dalla presenza di filari di allevamenti delle stesse cozze poste proprio di fronte la spiaggia”. 

No alle cozze nei Sic

Il bilancio sull’attività svolta il 30 aprile scorso dà occasione a Legambiente per tornare sull’importanza del Sic marino. “I principali elementi dai quali non si può assolutamente prescindere per Terracina sono la presenza di habitat di pregio come il Sic marino più esteso del Lazio – si legge nella nota stampa del circolo Pisco Montano – , la volontà di istituire delle aree marine protette, la presenza di un lungomare tra i più estesi del Lazio, le interazioni con le realtà di pesca Locale, le correnti e le tipologie dei fondali. Considerando in prima analisi il Sic, questo è costituito nel nostro mare da prateria di posidonia, riconosciuta come fondamentale nell’economia degli ecosistemi marini costieri: esse costituiscono riparo e fonte di nutrimento e hanno funzione di fissazione  e stabilizzazione dei fondali e di freno all’erosione costiera (criticità centrale per il nostro mare). Inoltre le praterie di posidonia sono comprese nell’allegato A della direttiva Habitat 92/43/CEE , tra gli Habitat prioritari, pertanto si considera ovvio il non posizionamento di attività di mitilicoltura nei pressi di tale realtà così importante. Per quanto riguarda invece il tema “correnti” risulta di fondamentale importanza poiché queste potrebbero prevedere la direzione e la velocità di trasporto delle sostanze reflue dell’impianto sino alle coste balneabili. Un altro elemento da prendere in considerazione è l’interazione con insediamenti turistico ricreativi come la conformità agli aspetti legati alla balneabilità, alla sicurezza e al rispetto delle norme igienico-sanitarie”.

Spiaggia di Levante, prossimo appuntamento

“La spiaggia di Levante, parte della Riviera di Levante di Terracina, è considerata una delle spiagge più importanti della Riviera D’Ulisse – spiega Legambiente di Terracina – sia per le sue peculiarità geografiche, essendo essa localizzata ai piedi di Pisco Montano, famoso taglio effettuato dall’Imperatore Traiano per allargare la Via Appia e del Monte Sant’Angelo e Tempio di Giove Anxur e posta immediatamente all’entrata di Terracina Sud, sia per le numerose attività che in essa sussistono quali attività turistico- alberghiere, di ristorazione, locali notturni, stabilimenti balneari, zona di transito in entrata e in uscita traghetti e barche essendo situata a poche centinaia di metri dal porto principale di Terracina in cui si concentra una delle principali fonti economiche del luogo cioè la pesca con i pescherecci locali e le attività ad esse collegate, la presenza di una clinica e residenza sanitaria assistita. Inoltre, a soli pochi passi da tale Spiaggia, era posto un depuratore, uno degli ecomostri più impattanti della Regione Lazio, fortunatamente non più in funzione da circa un anno, e vi sono numerose sorgenti termali ai piedi del blocco calcareo, tra cui la presenza di una sorgente magnesiaca molto importante che il Circolo sta cercando di riportare al suo antico splendore. A ridosso della Spiaggia di Levante sussiste una darsena che si congiunge con la zona porto e con una scogliera artificiale che sarà presa in considerazione insieme alla restante parte, non campionata per la pulizia,  per il giorno 29 maggio 2016 nella giornata dedicata alla Campagna Legambiente “Spiagge e fondali puliti” al fine di avere dei dati anche rispetto all’incidenza di alcune attività di pesca e di rilascio rifiuti in mare grazie anche alla collaborazione di soci sub del Circolo che si occuperanno di ripulire i fondali e di fare delle foto con macchinette predisposte per avere delle informazioni in più rispetto a ciò che si può incontrare sugli scogli e sulla spiaggia, che sono, come sappiamo, solo la punta dell’iceberg”.