I Carabinieri della Stazione di Terracina hanno deferito in stato di libertà un uomo di 73 anni, residente nel comune, con l’accusa di violazione di domicilio e danneggiamento.
L’indagine è stata avviata dopo la querela presentata da una donna del luogo, proprietaria di un lastrico solare su Palazzo Braschi, finito al centro della vicenda. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe tentato invano di rivendicare il possesso dell’area. Successivamente, ha violato il domicilio rompendo il lucchetto che garantiva l’accesso al lastrico solare. Non solo: sullo spazio in questione ha fatto posizionare una statua in vetroresina alta tre metri, raffigurante il “Cristo Redentore”, collocata su un basamento in cemento.
La statua è stata sottoposta a sequestro dai militari dell’Arma nell’ambito delle operazioni investigative.
Sulla vicenda è intervenuta ieri Gaia Pernarella, consigliere comunale di Sinistra Italiana: “Indaghi la Procura per tutelare il bene e la sicurezza pubblici. Non sembra che questa “apparizione” sia stato un evento pasquale promosso dalla Curia, semmai un’appropriazione indebita da parte di ignoti e volta ad inviare messaggi, non ben definiti, ma certamente preoccupanti nei metodi. Un atto di questo tipo indica prima di tutto la totale incapacità di comprendere i luoghi, la loro storia e le loro necessarie tutele. La terrazza in questione, infatti, è tutelata dal codice dei beni culturali e qualunque intervento da svolgersi, o che ne modifichi la visuale, deve essere autorizzato dalla Soprintendenza. Inoltre, la fragilità della struttura che ad oggi risulta priva di pavimentazione e che da anni soffre di infiltrazioni, non era certo un suolo sicuro su cui alloggiare una statua di ingenti dimensioni. La cosa ancora più preoccupante è il silenzio delle istituzioni che ancora non hanno condannato in alcun modo un gesto che speriamo sia solo una bravata”.









