Comune di Latina, Proietti sul maxi decreto ingiuntivo di Atral: c’è da chiedersi come mai la società abbia aspettato il 2016

Gianmarco Proietti

“Non basterà una sola commissione a chiarire la gravità della questione. Lo dobbiamo alla città, affinché non si paghino somme indebite a danno di tutti i cittadini”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Latina, Gianmarco Proietti, ieri a margine della commissione Bilancio in cui si è esaminata la bozza di deliberazione per il riconoscimento di un debito fuori bilancio di circa un milione e mezzo di euro, derivante da un’ordinanza del tribunale di provvisoria esecuzione di un decreto ingiuntivo promosso da Atral, ex gestore del servizio di trasporto pubblico locale.

La proposta di deliberazione non è stata posta ai voti dal momento che, come indicato dall’avvocato del Comune Francesco Di Leginio, mancava una clausola di fondamentale importanza ovvero quella indicante che, qualora il Comune dovesse vincere la causa, la cui udienza è stata fissata per il 2 luglio 2020, l’Atral dovrà restituire l’importo. Dunque, la delibera dovrà essere riscritta e tornare in commissione prima del passaggio in Consiglio comunale.

La provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo che l’Atral ha promosso nel 2016 riguarda un presunto ritardo nei pagamenti di fatture emesse tra il 2005 e il 2012, un centinaio in tutto.

L’assessore Proietti ha tenuto a precisare che “questa amministrazione non poteva vigilare sul mancato pagamento (qualora fosse accertato dal giudice definitivamente) di fatture dal 2005 al 2012”. “E’ lecito e politicamente rilevante chiedersi – ha aggiunto – come mai prima non si sia vigilato sulle azioni amministrative che oggi portano a queste conseguenze per tutti i cittadini e come mai l’azienda interessata chiese la restituzione degli interessi solo nel 2016. Io credo che sia necessario continuare ad approfondire non per proseguire un’azione inquisitoria, cosa spettante ad altri organi dello Stato, ma per fortificare l’azione politica in modo da prevenire azioni simili e evitare pesanti ripercussioni su tutti i cittadini. E’ altresì necessario che l’avvocatura comunale continui a difendere in giudizio il Comune vigilando che nella discussione davanti al magistrato si prenda visione di tutti i documenti in possesso dell’amministrazione, come chiedeva lo stesso comandante della polizia municipale. Ciò che è emerso dalla discussione in commissione è che è necessario anche un ulteriore approfondimento non solo sulla delibera ma anche sulla formazione del debito stesso per difendere tutti i cittadini e far sì che la gestione della cosa pubblica sia trasparente e efficiente. È opportuno però ricordare che l’attuale amministrazione si è opposta al pagamento di questo presunto debito, fatto solo di interessi. Il dirigente alla mobilità ha fatto una dettagliata relazione che già nel 2016 contestava la debenza di quanto richiesto da questa società, che si ricorda affidataria di continue proroghe e affidamenti diretti da molti anni. È evidente che non basterà, come oggi è stato affermato, una sola commissione a chiarire la gravità della questione. Lo dobbiamo alla città, affinché non si paghino somme indebite a danno di tutti i cittadini”.