“Latina davanti a tutto, la città non può permettersi avventure”. La chiusura di Forte per le primarie del Pd

Restituire alla città il senso della comunità, di una appartenenza. Insiste molto su questo concetto Enrico Forte, candidato alle primarie del Pd che ieri sera ha chiuso la campagna elettorale alla Stoa in via Battisti con una rassegna video delle tappe per la città e con un intervento davanti una nutrita platea. “Io sono stato lusingato ed ho accettato volentieri di mettermi in gioco ma non avrei mai accettato questa scommessa se fosse stata solo una legittima aspirazione individuale, il tentativo di una scalata politica. L’ho fatto perché ho sentito condivisione, calore, tanti movimenti persone lontane e che avevano in comune con noi la voglia di cambiare la città. Lo facciamo con la nostra faccia, non cerchiamo improbabili scorciatoie imprenditori che non si sa bene cosa siano, che oggi sono più politici che imprenditori. Io sono Enrico Forte del Partito Democratico”.

Enrico Forte

Poi Forte entra nel vivo dell’intervento: “Qui ci sono anche persone che non sono del Pd, questa è la nostra forza, persone che sono i primi delusi del centrodestra, non chiedono un cambiamento all’improvvisazione a chi non sa la differenza tra una delibera e una determina, tra i poteri del consiglio, della giunta e del sindaco, la città non ha più bisogno di improvvisazione ma di forza, solidità, partecipazione, trasparenza, non di un uomo solo al comando, di voi”.  Molti i riferimenti a Galante: “Tutti noi abbiamo una storia, abbiamo una cultura, e veniamo da famiglie diverse ma non c’è una distinzione, non ci sono solo i pionieri e i bonificatori, c’è gente che è venuta dai Monti Lepini per parlare di Latina. Latina davanti a tutto. Noi pensiamo che in questo momento la città non possa permettersi avventure e che il Pd per conquistare una città come Latina non debba cercare l’imitazione sbiadita di quelli che hanno governato”.

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Nata a Latina nel 1976, laureata in lettere moderne, giornalista pubblicista dal 1996, professionista dal 2006. E' stata caposervizio al quotidiano La Provincia e collabora con il Giornale di Latina. Non può fare a meno della letteratura italiana, della musica di Francesco De Gregori, dei libri di David Grossman. E di un'antica mania, quella di leggere sempre l'ultima parola di un libro e di un articolo prima di cominciarlo. Perché le cose più belle iniziano dalla fine.