Priverno, una petizione per chiedere a Caporossi il futuro della sanità privernate

Una petizione per chiedere al Commissario Andrea Polichetti di farsi portavoce presso il direttore dell’azienda ASL Latina Michele Caporossi del futuro della sanità privernate. E di farlo attraverso un’assemblea pubblica. E’ l’intento di Priverno Città 2.0, il movimento rigenerato sul progetto Priverno Città che, dopo aver sostenuto la candidatura a sindaco di Fabio Martellucci, ha caratterizzato l’amministrazione Delogu (fino al suo scioglimento) dall’opposizione. Si legge nella nota di Priverno Città 2.0: “La nostra città, e con esso il comprensorio di riferimento,negli ultimi decenni ha subito una pesante mortificazione sia sul versante della quantità che della qualità del livello di assistenza socio sanitaria. Fin quando l’ospedale Regina Elena di Priverno era attivo e funzionante l’offerta di salute raggiungeva livelli di assistenza elevati. Purtroppo, non solo l’ospedale di Priverno, ma anche quelli di Cori, Sezze, Gaeta e Minturno vennero chiusi, sacrificati sull’altare del risparmio e della razionalizzazione della spesa. In una prima fase classificati come Presidi Territoriali di Prossimità, in una fase successiva oggetto di riconversione in Case della Salute. Le relative comunità territoriali non si abbandonarono a battaglie di campanile, di retroguardia, non cedettero a manifestazioni di egoismo territoriale, ma accettarono la prospettiva delineata dalla dirigenza Asl di allora, ovvero che nel quadro di una complessiva riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, proprio attraverso l’istituzione delle Case della Salute si potesse continuare a svolgere un ruolo e che l’offerta di salute, pur con modalità diverse, potesse avere comunque una sua prosecuzione. Per la nostra città tale prospettiva sembrava potesse divenire ancora più rosea quando il complesso di via Madonna delle Grazie divenne oggetto di un importante finanziamento regionale finalizzato ad adeguarne le caratteristiche strutturali e garantire la riconversione dell’ex Regina Elena di Priverno. Peccato che questo cantiere, negli anni aperto e chiuso più volte, attualmente in stato di fermo, ancora non vede la sua ultimazione. Nel frattempo mentre nel febbraio del 2014 veniva istituita la Casa della Salute di Sezze, quella di Priverno sembrava essere scomparsa dagli atti di programmazione e pianificazione. Improvvisamente Priverno diveniva l’unica città dove in passato aveva sede un presidio ospedaliero di cui non era dato conoscere la prospettiva futura di riconversione.
Appariva, pertanto, dirimente, l’approvazione dell’atto Aziendale e del piano Strategico aziendale 2014/2016 entrambe adottati il novembre dello scorso anno (adozione con delibera n° 510 e 511 del 15/11/2015- approvazione con decreto del Commissario ad Acta del 24/03/2015 n. U00181).
Nessuno dei due atti, tuttavia, fugava dubbi ed elementi di contraddizione.
Nel Piano Strategico veniva previsto nel Distretto n° 1 l’attivazione della Casa della Salute di Cori-Cisterna-Aprilia, nel Distretto n° 5 l’attivazione della Casa della Salute di Gaeta- Minturno, mentre nel Distretto N° 3, quello di cui la nostra città è parte, si dava per realizzata la Casa della Salute di Sezze-Priverno-Monti Lepini.
Cosa si intenda per Casa della Salute di Sezze-Priverno-Monti Lepini non è dato sapere.
L’unica certezza è che a Sezze la Casa della salute è stata istituita (deliberazione n° 78 del 28/02/2014), è funzionante (pur con le note problematiche verificatesi) e se ne conoscono strutture ed obiettivi. Come si inserisce Priverno in questo quadro di programmazione?
L’atto Aziendale, il Piano Strategico, cosi’ come l’ultimo documento elaborato dalla Direzione Generale (verifica risultati aziendali ex D Lgs 502/1992) per la Conferenza dei Sindaci dello scorso 26 di ottobre non hanno dato risposte chiare e nette a tale quesito.
Ad oggi permane in tutta la sua evidenza la nebulosità del processo di riconversione della struttura di Priverno.
La nostra città ha il diritto di conoscere:
1) Nell’ambito della Casa della Salute di Sezze-Priverno-Monti Lepini se in futuro le proprie strutture ne facciano parte, ed in caso affermativo, con quale funzione, ruolo ed autonomia organizzativa;
2) Lo stato del cantiere di “Madonna delle Grazie”, motivi del fermo,tempi di riapertura e fine lavori;
3) I futuri interventi per favorire la funzionalità del Consultorio familiare;
4) Più in generale conoscere le intenzioni della dirigenza Asl rispetto la futura programmazione dell’offerta socio sanitaria della nostra città.

CONDIVIDI
Articolo precedenteAssenze decisive, la Benacquista si arrende ad Agrigento
Articolo successivoBusiness con le auto di lusso rubate: 18 arresti tra Aprilia, Roma e Salerno
Luca Morazzano, giornalista pubblicista, nato a Sezze, vive a Maenza. Intraprende la via del giornalismo qualche tempo dopo la Laurea in Filosofia per tirarsi fuori dal dolce-amaro far nulla della disoccupazione dopo gli studi. Comincia dalla cronaca sportiva di incontri di calcio dilettantistico sui campetti di provincia (che ancora non abbandona); tenta la via dell'insegnamento senza successo qundi scommette tutto sull'informazione. Dopo esperienze varie, diventa corrispondente dai Lepini per il Giornale di Latina.