Dubbi e timori per un Latina “propositivo” e senza identità

Liguria amara per il Latina, sia al cospetto dell’operaia Entella che di fronte alle grandi firme spezzine. I nerazzurri sono tornati a bocca asciutta dalla doppia trasferta accompagnata dal “rasserenante” ritiro di Sestri Levante, ed il magro bottino ha complicato ulteriormente una posizione di classifica che ad oggi riaccende gli stessi incubi del dicembre di un anno fa. Diventa d’obbligo, a questo punto, un riscatto con la lanciatissima prima della classe, il Crotone dei giovani e affamati talenti di mister Juric. E sarà d’obbligo anche fare risultato a Vicenza e in casa contro il Pescara, perché se non arrivi al giro di boa con 25 punti sarà durissima tagliare il traguardo salvezza a quota 50.

 

MANCA UN’IDENTITA’, MANCA LA SOSTANZA

Lo ha ammesso lo stesso mister Somma, questa squadra è ancora in cerca di un’idea, di una vera identità. La linea tracciata dal tecnico per uscire dal tunnel è quella della propensione per un calcio propositivo, intento a dir poco insolito per una serie B tradizionalmente improntata sulle difese arcigne e sulle ripartenze efficaci. Basti pensare al “catenacciaro” Carpi dello scorso anno o allo stesso Latina del “primo” Breda, quando davanti ad una difesa di ferro bastava piazzare un paio di mediani dal passo spedito per assicurare qualche palla decente al rimpiantissimo Jonathas. A Somma non piace la versione utilitaristica tanto in voga tra i cadetti, ma il nostro timore è che la voglia “di fare calcio” intacchi quella sana “sostanza” della quale si ha terribilmente bisogno, soprattutto quando si finisce per annaspare nelle sabbie mobili della graduatoria.

somma

LE DOLENTI NOTE SULLE CORSIE LATERALI

Sabato al “Picco” lo scatenato Situm ha infierito su Bruscagin così come Ciurria ha maramaldeggiato sul fronte opposto a discapito di Calderoni. Colpa esclusiva degli esterni nerazzurri? Magari serviva per entrambi un po’ di protezione in più da parte dei “trequartisti” Ammari e Dumitru. In definitiva le assenze di Olivera, Dellafiore e Acosty si sono fatte sentire, ma una maggiore collaborazione in campo avrebbe potuto evitare qualche grattacapo.

 

DUE REBUS, OLIVERA E MARCHIONNI

Sabato al Francioni, contro i “corridori” calabresi, sarà fondamentale recuperare un cardine di vitale importanza come Ruben Olivera, mancato terribilmente ai compagni nel confronto del Picco. Probabilmente si rivedrà anche Marchionni, ormai ristabilitosi dal malanno muscolare patito quasi un mese fa. Il Crotone non andrà certo sfidato sul piano della corsa, ma sul profilo dell’applicazione tattica e dell’esperienza. Per questo il capitano e l’ex juventino saranno preziosissimi.