Latina Scalo, lavori sospesi al Centro Minori, Calandrini scrive a Barbato

Il Centro Minori di Latina Scalo

I locali del Centro Minori di via della Stazione a Latina Scalo sono ad un passo dalla completa ristrutturazione, ma a causa del fallimento della ditta aggiudicataria dell’appalto comunale, i lavori sono stati sospesi, con la conseguenza che ai bambini è negato l’accesso alla struttura perché sprovvista di finestre e quindi anche esposta al rischio di atti vandalici ed intrusioni indesiderate. Sulla vicenda, che sta alimentando disagi e lamentele da parte dei cittadini di Latina Scalo, è intervenuto l’ex presidente del consiglio comunale Nicola Calandrini, che in una lettera chiede al commissario Barbato di prendere in mano la situazione per trovare soluzioni tempestive in grado di risolvere la problematica che sta condizionando un servizio fondamentale per le famiglie coinvolte. Secondo Calandrini, infatti, il Comune potrebbe far subentrare nell’appalto una delle ditte che hanno preso parte alla gara e sono intenzionate a completare il piano di interventi, in questo modo i cantieri potrebbero essere riaperti per completare la ristrutturazione del Centro Minori che attualmente, non solo non può essere utilizzato, ma rischia di subire danni strutturali.

La lettera “Nella fase di chiusura del cantiere la ditta aggiudicataria è stata dichiarata fallita ed il curatore unitamente al giudice delegato al fallimento, si sono adoperati per la riconsegna dell’area e dei locali all’amministrazione comunale – scrive Calandrini – Di fatto ed in Diritto, i predetti locali sono quindi in carico all’amministrazione comunale di Latina.
Per il completamento dei lavori sono necessari circa 7.000 euro, per l’acquisto ed il montaggio di due finestre oltre alla piantumazione del prato antistante i locali, così come prevede il progetto originale. Ulteriore elemento, non trascurabile – prosegue Calandrini – risiede nel fatto che il mancato montaggio dei due infissi esterni arreca degrado alla struttura, sottoposta a tutti gli agenti atmosferici, invalidando gravemente l’opera di risanamento strutturale, ormai completa al 95% dell’importo economico del progetto. A questo va aggiunto che, oggi, chiunque può facilmente penetrare all’interno della struttura. Stranamente gli uffici comunali, che sono a conoscenza dell’intera situazione, ad oggi non si sono attivati per chiudere in via definitiva l’intervento mettendo in campo quelle che sono semplici, ma efficaci, previsioni di Legge. L’Ufficio preposto potrebbe, infatti, far scorrere la lista dei partecipanti alla gara pubblica di appalto ed interpellare le aziende (la seconda, la terza e via secondo la classifica ufficiale) che, pur non vincitrici, hanno partecipato alla gara e chiedere loro, se sono disposte a chiudere l’intervento”.