Terracina, Cetrone: spreco continuo di risorse, stop all’Azienda speciale

Gina Cetrone

Azienda speciale di Terracina, tempo di bilanci. Mentre è prevista per il 13 gennaio una conferenza stampa indetta dalla stessa per illustrare le attività svolte e i progetti realizzati nell’anno appena concluso, il candidato a sindaco Gina Cetrone per la lista “Sì cambia” interviene sul campo minato dei servizi sociali. E’ di ieri il contributo del “concorrente” politico Alessandro Di Tommaso sull’argomento. In un discorso molto più ampio connesso al suo progetto di città della salute, l’esponente del Pd aveva usato toni equilibrati per affermare che essendo l’Azienda speciale una realtà consolidata sarebbe stato un errore strategico mandare all’aria il lavoro di anni. Di diverso avviso Cetrone che dell’Azienda speciale ne farebbe volentieri a meno.

Azienda speciale, esperienza da chiudere

“Basta fare due conti – dice – per comprendere che la conduzione dell’Azienda costa al terracinese contribuente circa il 20% del budget che gestisce.  Parliamo di 276mila euro, che non vanno a coprire i servizi ‘nuovi o vecchi’ dispensati ai cittadini in stato di bisogno, ma rappresentano i meri costi connessi allo stipendio della Direttrice e di quello dei membri del  Consiglio di amministrazione, oggi costituito quasi in esclusiva da ‘famigli’ politici”. “Il Comune di Terracina – continua Cetrone – stanzia per l’Azienda Speciale 1.380.000 euro (bilancio di previsione 2015) l’anno per avere indietro servizi sconosciuti alla maggioranza dei cittadini (l’ente strumentale non possiede, infatti, una Carta dei Servizi) e forse inadeguati rispetto alle nuove emergenze che a Terracina si riscontrano anche in maniera violenta. Alla luce di ciò è pensabile ma soprattutto praticabile e necessario chiudere l’esperienza dell’Azienda Speciale, così come l’abbiamo vista nascere e pascere, riportando il ruolo d’indirizzo e controllo dei Servizi Sociali sotto le competenze della casa madre: ovvero del Comune di Terracina”.

Cosa si può fare senza l’azienda

Il candidato sindaco della lista “Sì Cambia” afferma che “con il risparmio dei 276mila euro si possono poi progettare nuovi sevizi per le nuove  emergenze sociali. Ad esempio”. “Termino affermando che quello rappresentato – conclude Cetrone – non è un mero proposito per iniziare una battaglia di natura politica contro l’attuale dirigenza o peggio da campagna elettorale, ma è semplicemente finalizzato all’ottimizzazione delle magre risorse per un servizio davvero sociale. Sociale, però, in favore  dei cittadini terracinesi in stato di bisogno, che sono tanti, forse troppi, per una città di neanche 45 mila abitanti. Sarà una posizione che mi farà perdere consenso in vista dell’appuntamento di primavera? Va bene, me ne farò una ragione”.