Terracina, ma quali manomissioni di bilancio… Procaccini di nuovo nel mirino di Marzullo

Vittorio Marzullo

Se prima ne aveva fatto una questione di garantismo tradito e di responsabilità negate, adesso ne fa una questione di verità nascoste. Vittorio Marzullo, ex consigliere comunale di Terracina, torna a puntare il dito contro Nicola Procaccini sul caso della condanna di primo grado dell’ex dirigente comunale Piero Maragoni e di sua figlia Delia.

Procaccini aveva commentato la notizia di cronaca giudiziaria parlando di manomissioni del bilancio comunale praticate fino al suo insediamento nel 2011. Per Marzullo l’ex sindaco Procaccini avrebbe mentito sapendo di mentire poiché il Comune avrebbe preso parte all’incidente probatorio in cui il perito nominato dal Gip aveva escluso la sussistenza di manipolazioni. Come a dire che il sindaco dell’epoca, Procaccini appunto, non poteva non sapere. Dunque, per l’ex consigliere comunale, Procaccini avrebbe commentato il fatto partendo da un presupposto sbagliato, “non vero e comunque del tutto diverso da quello oggetto di giudizio”, per lasciarsi andare a considerazioni politiche a fini elettorali.

“Come ex consigliere comunale – afferma Marzullo – non posso non pormi alcune domande. Se il Procaccini era a conoscenza, poiché è inverosimile che l’avvocato del Comune non gli abbia riferito dell’esito della perizia giurata che escludeva manipolazioni di sorta, perché non lo ha comunicato al Consiglio comunale? Cosa che invece aveva fatto in precedenza quando si accusavano le manipolazioni. Perché pur essendo passati oltre tre anni dall’udienza allo scioglimento del Consiglio comunale (il 6 maggio 2015) nulla si è detto sul perché non si è proceduto ad approvare il bilancio consuntivo 2010 che ancora ad oggi è da approvare, visto che il problema delle manipolazioni era stato chiarito? Eppure il giorno precedente lo scioglimento del Consiglio si era tenuta la riunione del Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo 2014. Il professor Paolo Cerilli, assessore alle finanze e relatore di quel Consiglio comunale, perché ha taciuto? Già da allora si stavano creando le condizioni per preparare la campagna elettorale? Si tentava in questo modo di far assumere ad altri responsabilità (del dissesto finanziario attribuito da Procaccini alle manomissioni riconducibili politicamente alle giunte del suo predecessore, ndr) che non gli competevano solo per beceri calcoli elettorali?”.