Anxur Terracina libera dai rovi la grande conserva imperiale

L’Associazione Anxur-Tarracina (costituita nel 2015 da Bruno La Mela, Andrea Longo e Paolo Alberto Giannetti) ha reso nuovamente visibile, la “grande conserva imperiale” in località Salissano, avendola liberata dalla fitta vegetazione invasiva che oltre ad impedirne la vista la rendeva inavvicinabile.

“Conosciuta solo attraverso un’immagine e una breve descrizione in ‘Forma Italiae – Anxur-Tarracina’ di G.Lugli del 1926, ripresa in ‘L’acqua e il territorio’ di A.D’Onofrio – spiega l’associazione -, è legata alla realizzazione dell’Acquedotto di San Lorenzo dell’Amaseno (II sec. d.C.), fa parte di quei manufatti realizzati nel periodo romano, dalla repubblica all’impero, atti all’approvvigionamento idrico di quella porzione del territorio di Terracina denominato fin dall’antichità ‘La Valle’. L’interesse di Bruno per la storia archeologica di Terracina lo portò nel gennaio 2013 a localizzarla, ma la fitta vegetazione che la ricopriva lo indusse alla decisione di volerla mettere ‘in luce’, nonostante le notevoli dimensioni; è solo nel novembre 2014 che riuscì a coinvolgere l’amico Paolo ad iniziare i lavori con parziale ‘rimessa in luce’ e di ciò se ne interessò ‘Il giornale di Latina’ con un articolo del 5 novembre 2014, ma fu con la costituzione dell’Associazione che nel 2015 vennero ripresi i ‘lavori’, conclusi nel 2016, per renderla finalmente visibile e riportarla alla conoscenza collettiva cittadina. La presentazione del lavoro, con informazioni più specifiche, si trovano sulla pagina Facebook dell’Associazione ‘Anxur-Tarracina’, su cui nel tempo verranno presentati altri ‘beni archeologici’, anche ‘minori’, per lo più poco noti o sconosciuti a Terracina, questo perché una delle attività dell’Associazione è quella di non volersi fermare alla sola conoscenza ‘archeologica’ della città riducendola al Centro storico alto, la Via Appia antica e l’area archeologica del Tempio di Venere”.