Aprilia, il comitato NO Miasmi sulla riapertura della Kyklos: “Controlli e misure aggiuntive per limitare il disagio dei residenti”

Riaprirà in estate, l’impianto di compostaggio di via Le Ferriere, teatro del tragico incidente del 28 luglio 2014 dove trovarono la morte i due operai della Mira di Orvieto. Nei giorni scorsi, dopo il dissequestro, la proprietà ha avviato i lavori per smaltire il compost contenuto all’interno della Kyklos, operazioni che hanno comportato qualche disagio per i residenti per via delle emissioni odorigene, non paragonabili comunque a quelli vissuti per anni con l’impianto in funzione. A preoccupare i residenti infatti è proprio la ripresa della produzione, argomento trattato ieri mattina durante l’incontro pubblico organizzato presso l’Hotel Villa Verdiana di Nettuno dal Comitato No Miasmi, che torna a chiedere maggiori garanzie ai privati e alla pubblica amministrazione proprio per tutelare quei residenti, che numerosi hanno partecipato al meeting. Tra il pubblico c’erano gli amministratori del comun e di Nettuno, ma non quelli del comune dio Aprilia. L’assessore all’ambiente Alessandra Lombardi, attraverso una nota scritta inviata al comitato civico, ha fatto sapere che 5 febbraio scorso in comune si è svolto un incontro tra parte pubblica, parte i vertici dell’azienda apriliana, la Asl di Latina e la Provincia, durante il quale l’esecutivo ha ribadito l’esigenza di realizzare il capannone per lo stoccaggio del compost entro l’estate 2016, ma anche di ricevere i dati sul monitoraggio degli odori realizzato dall’Enea oltre al cronoprogramma delle attività e l’elaborazione di procedure ambientali e di sicurezza sia in questa fase transitoria che nella operatività ordinaria  a tutela sia dei lavoratori che dei residenti di zona. Alle rassicurazione dell’assessore, No Miasmi ha risposto, avanzando la richiesta di un coinvolgimento diretto dei rappresentanti del Comitato ai prossimi incontri e chiedendo le misure aggiuntive che sole potranno garantire ai residenti una risoluzione del problema legato alle emissioni odorigene. Nel dettaglio il comitato ha espresso la richiesta di sostituire i portoni con altri a doppia chiusura inversa con inclusione del veicolo di trasporto e la realizzazione di un nastro trasportatore schermato in tunnel per il trasporto del compost immaturo dal capannone di compostaggio a quello di maturazione, misure da associare ai maggiori controlli richiesti in passato per limitare  emissioni odorigene e disagi alla popolazione. “Senza queste due ultime modifiche- ha precisato il Comitato- il problema degli odori nauseabondi resterà irrisolto”. Intanto il comitato prosegue la raccolta fondi per sostenere il ricorso straordinario al capo dello Stato contro l’Aia rilasciata dalla Regione Lazio in vista dell’ampliamento dell’impianto con la realizzazione di un cogeneratore a biogas.