Terracina, Sciscione in campo al Colavolpe: Cetrone gioca fuori casa

Lo stadio Colavolpe di Terracina
Gina Cetrone
Gina Cetrone

Se gli ex amministratori dormivano allora Gina Cetrone non esiste. A mettere in dubbio la presenza a Terracina del candidato sindaco di “SìCambia” è Gianfranco Sciscione a capo dell’omonima lista che sostiene la corsa dell’ex sindaco Nicola Procaccini. E lo fa sulla scia della vicenda della società del Terracina Calcio che deve al Comune 400mila euro. Un buco che secondo Cetrone pesa sulla responsabilità politica degli ex amministratori. Ed ecco scendere in campo del Colavolpe l’ex vice sindaco Sciscione che, come tanti altri terracinesi, certe cose le conosce bene: “Abbiamo sofferto e ancora soffriamo – dice -. Posso capire che una persona di un’altra città, come la Cetrone, non conosca i fatti. Ma allora perché non si candida a casa sua?”

Gianfranco Sciscione
Gianfranco Sciscione

Sciscione passa dalla difesa al contrattacco con una serie di interrogativi:  “A proposito dello stadio Colavolpe, la candidata a sindaco Gina Cetrone ci ha mai messo piede in vita sua? In generale, ha mai messo piede in un qualunque impianto sportivo nel comune di Terracina? Perché tutti noi, che di campi di calcio qualcuno ne abbiamo visto e praticato, francamente non ce ne ricordiamo”. “Se la prima richiesta ufficiale – continua Sciscione – di ottemperare al pagamento delle utenze nei confronti del Terracina Calcio è datata marzo 2014, ovvero in piena epoca Procaccini, non si capisce quale sarebbe stata l’inadempienza dell’Amministrazione di allora? Ha forse aspettato troppo tempo? Secondo me e secondo chiunque ami il calcio terracinese no. Giustamente si è dato tempo alla società del Terracina, che già si trovava in una situazione finanziaria difficile, di pagare i propri debiti col Comune. Poi, quando si è capito che non ce l’avrebbe fatta, si è proceduto con la richiesta formale di pagamento. Tutte queste cose noi terracinesi le conosciamo bene, perché ci abbiamo sofferto e ancora ci soffriamo, e posso capire che una persona di un’altra città, come la Cetrone, non le conosca, ma allora perché non si candida a casa sua. A questo punto sorge spontanea la terza e ultima domanda: ma la Cetrone esiste veramente? Perché da mesi e mesi abbiamo solo letto i suoi articoli, eppure non l’abbiamo mai vista da nessuna parte. A un supermercato, per strada, in una scuola, al bar, dovunque. Ci viene il dubbio che sia solo un prodotto virtuale che forse neanche si candiderà più alle elezioni comunali, ma che serve solo a creare confusione e ce la ritroveremo che sostiene un altro candidato sindaco, magari pure lui ‘non terracinese’”.