Minturno, frode, truffa e turbativa d’asta per i rifiuti urbani: 11 indagati

Uno dei primi sequestri operati dalla Guardia di Finanza

Tempesta sui rifiuti di Minturno: 11 persone indagate, tra cui quattro dipendenti comunali, per frode nella pubblica fornitura, truffa ai danni dello Stato e turbativa d’asta. Sequestrati nel corso della indagini del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, delegate alla Guardia di Finanza del Gruppo di Formia, il sito denominato “ex Asia” in località Parchi del Comune di Minturno, utilizzato come “Eco Centro”, nonché 96.760 chili di rifiuti solidi urbani e 13 metri cubi di rifiuti speciali abbandonati in maniera incontrollata e non smaltiti secondo la normativa vigente.

Le risultanze investigative hanno permesso di sviscerare e porre in luce un illecito e “collaudato sistema” posto in essere tra i membri della stazione appaltate e quelli della stazione appaltatrice, che si concretizzava nell’irregolare e fraudolenta esecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani con particolare riferimento alla raccolta differenziata. Durante le indagini è emerso come il Cns (Consorzio Nazionale dei Servizi di Bologna), mediante la propria consorziata, la società cooperativa Asa – Servizi Ambientali di Latina e successivamente la Eco Car Srl di Roma, si aggiudicavano in maniera anomala l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti del Comune di Minturno, eseguendo la stessa nel periodo 2013-2015 in maniera difforme rispetto a quanto stabilito nel capitolato d’appalto. Nello specifico i finanzieri hanno appurato che i soggetti indagati, ognuno per il proprio ruolo e incarico ricoperto, non avrebbero eseguito correttamente la raccolta dei rifiuti solidi urbani, riscontrando altresì la mancata posa in opera e la relativa inadeguatezza dei mezzi utilizzati per il servizio, la carenza del personale impiegato per l’espletamento dello stesso ed il mancato prelievo di rifiuti ingombranti, del vetro e dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).

In base a quanto accertato dalle Fiamme Gialle la condotta omissiva attuata dai soggetti, protrattasi nel tempo, avrebbe permesso ad entrambe le stazioni appaltatrici di ottenere, mediante la presentazione all’Ente di falsa e ingannevole documentazione contabile che attestava l’avvenuta e regolare esecuzione del servizio appaltato, sistematiche liquidazioni di spesa, a danno del bilancio comunale, rispettivamente pari a un importo di 2.196.780,82 euro per il Cns e di 740.129,00 euro per la Eco Car.

Sono ancora al vaglio della magistratura ulteriori elementi emersi nel corso delle indagini e nei prossimi giorni le Fiamme Gialle di Formia, su  delega del Pm Miliano inizieranno gli interrogatori degli undici indagati.