Priverno, le recenti vicende legate alle cave, secondo Delogu

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L’ex sindaco Angelo Delogu, che a causa di una determina per imporre ulteriori pagamenti alle cave, ha acuito la frizione interna alla propria giunta che a marzo 2015 arrivò all’implosione, spiega dal suo punto di vista i recenti accadimenti giudiziari riguardanti le cave a Priverno (1 milione 600 mila euro richiesti dalla Priverno Cave, la sospensiva per le integrazioni al Piano Stralcio ottenute da Masella Cave e Sibelco Italia, la sospensiva ottenuta dal Tar da parte di Cave Staffaro). Delogu argomenta: “C’è la tendenza in questo periodo ad attribuire la responsabilità di tutti i mali di questa città – presumo dall’epoca romana in poi – alla nostra amministrazione, che ha governato appena un anno e mezzo (quasi lo stesso tempo della gestione commissariale). Mentre gli altri che hanno governato, o hanno avuto ruoli di responsabilità, per molto più tempo di noi sarebbero delle verginelle senza macchia e senza peccato o i novelli salvatori della patria. Sia ben chiaro, nel caso in cui ci fossero delle nostre responsabilità, noi (a differenza di altri) non facciamo alcuna fatica ad ammetterle e ad assumercene pienamente il carico. Ma quando si prova maldestramente a scaricare – in tutto o in parte– su di noi responsabilità che sono di altri, forse è il caso di fare chiarezza e di “scindere il grano dalla crusca”. Prendiamo il tema cave (sul quale ci riserviamo di tornare nei prossimi giorni con delle proposte) che è balzato alla ribalta in questo periodo sui giornali. Partiamo dalla questione Priverno Cave S.r.l. che ha richiesto al Comune di Priverno un risarcimento milionario per il presunto danno patrimoniale che avrebbe subito a causa del ritardo accumulato dall’Ente nella voltura nei loro confronti della concessione regionale. Ecco, stiamo parlando di una storia che parte all’incirca dal 2009 (anno della prima concessione regionale) e che si era consumata durante l’Amministrazione Macci, ben prima del nostro insediamento; dunque non ha nulla a che fare con la nostra gestione amministrativa. Così come non ha nulla a che fare con la caduta della nostra amministrazione, che ha riguardato un problema diverso: la volontà della Priverno Cave di utilizzare il vecchio e obsoleto impianto di frantumazione. Ad ogni modo, rispetto alla richiesta di risarcimento, bene ha fatto il Commissario a chiamare in causa – nel caso in cui il danno preteso venisse accertato – i dirigenti, i funzionari e/o gli amministratori pro tempore colpevoli del ritardo. Poi ci sono le questioni recenti della Sibelco Italia S.p.a. e di Masella Cave S.r.l. le quali hanno presentato ricorso al TAR contro gli atti con cui il Comune ha richiesto il contributo integrativo “Piano Stralcio” arretrato. A quanto si apprende dai giornali pare che i “cavatori” abbiano ottenuto un primo provvedimento (di sospensiva) positivo da parte del Tribunale Amministrativo. Anche in questo caso – premesso che sia giusto richiedere gli arretrati non pagati e che la decisione di merito deve ancora arrivare – stiamo parlando di atti dirigenziali adottati durante la gestione commissariale, molto dopo la nostra caduta: a novembre 2015. Insomma in tutti questi casi (a parte la prudenza di attendere le decisioni definitive prima di esprimere giudizi) quand’anche il Comune fosse chiamato a pagare dei danni oltre gli interessi e alle spese legali, di certo non si potrebbe addebitare alcuna responsabilità alla nostra amministrazione”.