Allevamento di cozze a Terracina, il Wwf bacchetta la Regione Lazio: manca un’idea di politica turistica

“Pare proprio che alla Regione Lazio manchi un’idea della politica turistica nel nostro territorio”. Tuona il Wwf contro la decisione di autorizzare l’occupazione di specchi acquei per il posizionamento di impianti per allevamenti di cozze sul litorale pontino e in particolare tra Terracina e San Felice Circeo. Sull’argomento è intervenuta Franca Maragoni, presidente del Wwf Litorale Laziale, ricordando che lo scorso anno l’amministrazione comunale di Terracina e Agenda 21 si erano espressi in maniera fortemente negativa contro il progetto della Mitilflegrea di Bacoli da realizzare a 1,8 miglia dalla costa tra Porto Badino e Foce Sisto con motivazioni precise, citando tra l’altro atti, leggi regionali e documenti di istituzione di aree protette in prossimità emanate dalla Comunità Europea. “Ora appare la determinazione della Regione Lazio – afferma Maragoni – per l’autorizzazione di anticipata occupazione di uno specchio acqueo di 500mila metri quadrati antistanti il territorio di Terracina. L’autorizzazione è per un anno e si presume che una anticipata occupazione se non è proprio l’impianto in toto è comunque una struttura molto simile e vorremmo ricordare che nella richiesta e nei documenti prodotti manca la Valutazione di Impatto Ambientale che invece dovrebbe essere d’obbligo dato l’alto pregio naturalistico della nostra costa”. Dunque, il fattore ambientale non verrebbe preso in considerazione nonostante tutta una serie di vincoli e normative europee che ricadono in zona per la presenza di posidonia e per il progetto di ripopolamento ittico denominato “Mare Nostrum”.

Franca Maragoni
Franca Maragoni

“E nemmeno è stato preso in considerazione – aggiunge il presidente regionale del Wwf Litorale Laziale – l’impatto paesaggistico in un territorio, il nostro, che continua a dichiararsi a vocazione turistica. Per quanto riguarda gli studi sulla classificazione delle acque e delle caratteristiche generali dello specchio di mare in questione esistono numerosi studi dell’Ispra e di Università che sono stati condotti proprio in previsione di questi progetti sulla salvaguardia naturale”. “Pare proprio – conclude Maragoni – che all’Ente regionale stesso manchi un’idea della politica turistica nel nostro territorio; basti pensare al treno che non c’è, la sua attivazione avrebbe sicuramente favorito i flussi turistici da una delle maggiori capitali del mondo verso la nostra città a solo un’ora di percorrenza e nell’anno del Giubileo questo ha inciso non poco sulla nostra economia turistica. Ora questo pericolo per la qualità dell’ambiente e del paesaggio, è veramente troppo. Chiediamo alla Regione una maggiore attenzione e competenza nel rilascio di tali autorizzazioni”.