Formia, garitta Borbonica pericolante: l’Associazione Terraurunca rinnova l’allarme

Già nel 2013 l’Associazione Terraurunca si occupò di un caso tanto caro ai formiani, cercando di accendere i riflettori sul pessimo stato di conservazione della garitta borbonica posta a guardia della Villa Reale di Caposele. La villa di Formia, già villa di Cicerone, dei Duchi di Marzano, dei Principi Ligny di Caposele e dei Borbone delle Due Sicilie, da tempo è in mani private ed ancora chiusa, nonostante la legge dello Stato che impone a chi custodisce beni archeologici in proprietà privata di renderli fruibili a coloro che manifestano l’intenzione di visitarli. Incessanti le segnalazioni dei numerosi gruppi di cittadini che si sono interessati al problema tutt’oggi irrisolto. Numerose le richieste ai candidati sindaci della città affinché potessero inserire in agenda il dilemma della custodia dell’inestimabile tesoro archeologico ma, nonostante il coinvolgimento di quotidiani nazionali, lettere di protesta al Ministero, alla sovrintendenza e al Comune di Formia, ancora nessuna autorità sembra aver preso a cuore questo problema.

Da allora sono passati tre anni, sono nati gruppi sui social che si occupano a diverso titolo del caso di Villa Caposele, come i gruppi su Facebook “La villa detta di Cicerone a Formia”, “Comitato Villa di Cicerone”, “Formia e la sua storia”. L’associazione Terraurunca si è mobilitata scrivendo lettere di protesta direttamente al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro dei Beni e le Attività Culturali, alla Direzione Generale dell’Archeologia nazionale, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, al Comando nazionale Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, al Sindaco ed alla Sopraintendente competente per Formia affinché intervengano tempestivamente per salvare in primis la garitta borbonica, vera e propria emergenza storica, che sta crollando. La stessa rappresenta un elemento archeologico di grande valore in quanto risulta l’unica testimonianza archeologica del passaggio dei Borbone di Napoli a Villa Reale. Il posto di guardia della sentinella, infatti, fu costruito proprio per sorvegliare la Villa durante il soggiorno del Re Ferdinando II di Borbone. Le tante associazioni che hanno promosso iniziative a favore della sistemazione e riapertura di Villa Caposele chiedono quindi nuovamente alle stesse autorità che intervengano per rendere fruibile al pubblico la Villa di Cicerone, secondo quanto prevede la legge.

Il tema che coinvolge tutta la popolazione del Golfo di Gaeta, sarà anche oggetto di un grande incontro che coinvolgerà studiosi, appassionati e ricercatori nell’ambito del FeLL – Festival della Letteraura Locale, organizzato a Formia, nel quale si parlerà ancora una volta di questa perla archeologica cittadina.

 

Foto di Raffaele Capolino