Terracina, il piano di Di Tommaso per vincere la battaglia della legalità

Alessandro Di Tommaso

“La mafia… si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. “La citazione di Giovanni Falcone oggi, al 24esimo anniversario della strage di Capaci, ci impone una riflessione e ci offre ancora una volta – afferma Alessandro Di Tommaso in corsa per la carica di primo cittadino a Terracina – lo strumento per sconfiggere la malavita organizzata”.

No all’infiltrazione, il valore della legalità

“Da candidato sindaco di Terracina – afferma l’esponente dem leader della coalizione Pd, Terracina 2026 e Insieme a Te – ho l’obbligo di soffermarmi sui valori della legalità e sulla lotta al crimine per spezzare quel filo rosso con il quale le organizzazioni mafiose tentano di legare e strozzare l’economia del territorio arrivando a gestire il potere. La chiamano infiltrazione. Da cittadino dico che ognuno di noi deve dare il suo contributo segnalando alle forze di polizia, senza se e senza ma, i segnali del pericolo. Da candidato sindaco di una coalizione che ha nella legalità la sua base di partenza voglio mettere in evidenza quello che è il nostro impegno, nella piena consapevolezza che ci troviamo al centro di un territorio appetibile agli interessi della malavita”.

La legalità, l’importanza nell’educazione nell’educazione dei giovani

La proposta della coalizione di Di Tommaso è quella di un Comune virtuoso e trasparente in grado di respingere ogni tentativo di menti raffinate del male o dei cosiddetti colletti bianchi della mafia che hanno lo scopo di condizionare azioni illegali per trarne un beneficio economico malato in danno della collettività libera e onesta: “Il nostro programma di governo – spiega – prevede la promozione di iniziative, dedicate soprattutto ai giovani e con la collaborazione dell’istituzione scolastica, che hanno come obiettivo culturale quello dell’educazione alla legalità. Non è una questione di retorica. Noi crediamo che l’educazione alla legalità a partire dai banchi di scuola uccide la mafia prima che cresca e che il Comune deve dare il suo contributo. Parallelamente l’ente municipale deve porsi, rispetto alla più grave delle malattie che attenta al potere democratico, alzando una barriera impenetrabile. E’ per questa ragione che abbiamo studiato la possibilità di un protocollo con la Prefettura e con l’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) in grado di captare l’odore impercettibile della mafia”.

I protocolli per arrestare il malaffare

L’iniziativa è volta a verificare, in primo luogo, la conformità degli atti di una gara d’appalto (per lavori e servizi) alla normativa di settore, “all’individuazione di clausole e condizioni idonee a prevenire tentativi di infiltrazione criminale, nonché al monitoraggio dello svolgimento della procedura di gara e dell’esecuzione degli appalti più importanti”. “Attraverso apposito protocollo – afferma inoltre Di Tommaso -, estenderemo il patto di integrità (l’obbligo di inserire nei bandi di gara, quale condizione per la partecipazione, l’accettazione preventiva da parte degli operatori economici di determinate clausole che rispecchiano le finalità di prevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa) anche per appalti inferiori ai 200mila euro, limitando il più possibile la pratica dei subappalti. E anche dopo l’affidamento di lavori e servizi non abbasseremo la guardia, perché avremo previsto una clausola risolutiva del contratto laddove nei confronti dell’imprenditore o dei componenti della società o dei dirigenti dell’impresa con funzioni specifiche relative all’affidamento, alla stipula e all’esecuzione del contratto sia stata disposta misura cautelare o sia intervenuto rinvio a giudizio per i delitti contro la pubblica amministrazione (di cui all’art. 317 cp, 318 cp, 319 cp, 319 bis co 319 ter cp, 319 quater cp, 320 cp, 322 cp, 322 bis cp, 346 bis cp, 353 cp, 353 bis cp)”. L’impegno di Di Tommaso è anche quello di mantenere l’occhio vigile sulla nomina dei vertici delle società partecipate: “sessanta giorni prima dell’audizione pubblica saranno pubblicati online sul sito del Comune i curricula dei candidati alla guida delle partecipate (Azienda speciale – Farmacia comunale) insieme a un’autodichiarazione sullo status penale e sui potenziali conflitti di interessi. A ogni candidato potranno essere poste domande utili al fine di conoscerne il profilo professionale e politico (non personale), la condotta nell’esercizio di altre cariche ricoperte in precedenza, la esistenza di eventuali conflitti di interesse, eventuali precedenti penali, nonché programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l’adempimento del mandato”.

Residenze fittizie, commercio e mercato immobiliare: sorvegliati speciali

Il mercato immobiliare, le residenze fittizie e le licenze commerciali saranno i sorvegliati speciali della coalizione di Di Tommaso con tutti gli strumenti che la normativa vigente mette a disposizione dell’istituzione comunale: “Come amministratori del Comune e come classe dirigente capace e onesta saremo sempre al fianco delle forze di polizia con le quali ci porremo nella massima collaborazione anche per quanto attiene al controllo del territorio”.

Uno sportello antiracket e antiusura

L’impegno del candidato sindaco, inoltre, è rivolto verso gli imprenditori di Terracina e i cittadini tutti, che quotidianamente soffrono le conseguenze della crisi economica: “Troveranno nell’ente da noi amministrato un Comune amico e solidale – precisa Di Tommaso -. L’apertura di uno sportello antiracket e antiusura sarà il nostro sostegno affinché i nostri concittadini bisognosi possano trovare un tetto sicuro per segnalazioni di illegalità garantite dal massimo della riservatezza e un aiuto concreto attraverso forme di consulenza legale, psicologica e finanziaria”.