Elezioni a Latina e in provincia, quel tonfo “nascosto” di Forza Italia

Alessandro Calvi e Claudio Fazzone

C’era una volta Forza Italia. Le amministrative di domenica scorsa hanno spazzato via a Latina e in provincia i gloriosi consensi plebiscitari di un tempo che fu. Il fiasco nella città capoluogo non è isolato e riflette il tracollo della capitale. Basterebbe questo al senatore fondano Claudio Fazzone per rassegnare le dimissioni dal ruolo di coordinatore regionale azzurro. Ma… la colpa e le responsabilità finiranno per essere attribuite a qualche ingranaggio difettoso che oggi colloca il partito in una nicchia.

Il 9,60% che ha contribuito alla coalizione del candidato sindaco di Latina, Alessandro Calvi (coordinatore provinciale di FI), di ottenere il 14,25 %, di fatto non è servito a nulla se non ad occupare tre posti in Consiglio comunale. A Terracina, il partito è arrivato primo, con il 16,16%. Ha tenuto botta, ma lontano dalle aspettative. Gianluca Corradini al ballottaggio rischia di brutto, considerando i sei punti e mezzo percentuali di differenza con il suo avversario. Armando Cusani, ex presidente della Provincia di Latina decaduto per effetto della legge Severino, è tornato a Sperlonga da sindaco ma con dieci punti in meno rispetto al passato. A Minturno dopo le dimissioni del fedelissimo Paolo Graziano eletto nel 2012 al primo turno, Forza Italia non ha presentato neanche una propria lista. Anche Pontinia regala una brutta sconfitta: Paolo Torelli, vicino al consigliere regionale Giuseppe Simeone, raccoglie solo 1562 preferenze contro il candidato sindaco eletto Carlo Medici con 3870 voti.