Terracina, approda Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente

Accolta e accompagnata nel suo ultimo miglio dalle vele delle imbarcazioni del Terracina Vela Club è approdata questa mattina al porto di Terracina la Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, che anche quest’estate è partita per difendere i mari e le coste italiane. Da trent’anni Goletta Verde svolge il suo lavoro di analisi della qualità delle acque, di denuncia dell’inquinamento e della scarsa e inefficiente depurazione dei reflui, delle speculazioni edilizie e della cattiva gestione delle coste italiane. Caparbia nel dedicarsi a proteggere il mare e le coste dalle illegalità di ogni sorta e valorizzare, invece, il patrimonio unico del nostro Paese.

Un viaggio lungo le coste della Penisola che terminerà a Ferragosto in Friuli-Venezia Giulia. L’imbarcazione ambientalista farà tappa al Molo Gregoriano di Terracina fino a domani martedì 28 giugno.

L’arrivo di Goletta Verde è stata l’occasione per segnalare – nel passaggio da Capo Circeo a Terracina – due gioielli ambientali di Terracina, attualmente minacciati: il Sito di Importanza Comunitaria di praterie di Posidonia (istituito dalla Regione Lazio nel 2002) e l’Area Marina Protetta di ripopolamento ittico (istituita nel 2007).

“L’approdo della storica imbarcazione di Legambiente a Terracina è certamente un riconoscimento per le attività svolte nell’ultimo periodo in questa città per la tutela dell’ambiente, della costa e della biodiversità marina, ma allo stesso tempo un pungolo per chiedere all’amministrazione comunale di proseguire e alzare l’asticella dell’impegno a favore di una svolta ecologica di questo splendido tratto di costa del Lazio – dichiara  Anna Giannetti, presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” -. Serve, infatti, un importante passo avanti nella tutela della preziosa biodiversità di questi luoghi e sarà necessario procedere alla creazione di un’area marina protetta nella zona in precedenza deturpata dal depuratore-ecomostro, ora chiuso, che per decenni ha purtroppo impedito la fruizione di un preziosissimo tratto di costa di Levante”.