Aprilia, maxi discarica a La Gogna: si allarga il fronte del “no”, pronta la resistenza del Comune

20160725_191939La politica apriliana si schiera contro il progetto per la realizzazione della maxi discarica di La Cocca, il territorio posto al confine tra il Comune di Aprilia e quella di Ardea. Prima ancora che nelle sedi istituzionali, la voce del no si è levata proprio nel cuore del quartiere La Gogna, a una manciata di passi dal luogo dove la Paguro srl ha previsto la realizzazione sulla proprietà di 15 ettari di una discarica di 1 milione 250mila mc, finalizzata a ricevere gli scarti della lavorazione dei rifiuti indifferenziati. L’occasione è stata l’incontro pubblico organizzato presso la sede del consorzio La Gogna dal partito democratico di Aprilia, presente con i suoi rappresentanti locali, il segretario Alessandro Mammucari e il consigliere provinciale Vincenzo Giovannini. Assente invece il consigliere regionale Enrico Forte, che avrebbe dovuto prendere parte al dibattito. Non ha voluto mancare l’amministrazione comunale di Aprilia, rappresentata dal sindaco Antonio Terra, dagli assessori all’ambiente Alessandra Lombardi, ai lavori pubblici Mauro Fioratti Spallacci e all’urbanistica Franco Gabriele. Tra il pubblico il consigliere comunale d’opposizione Carmen Porcelli e numerosi rappresentanti dei quartieri periferici della città.

La petizione A sollevare il caso pochi giorni dopo la presentazione della richiesta di Via da parte del privato, il Partito Democratico di Aprilia, che ha annunciato l’avvio di una petizione popolare contro la discarica di La Gogna. “Non ci sarà una nuova Turbogas – hanno garantito il segretario comunale del partito e il consigliere provinciale e comunale Vincenzo Giovannini – perché l’iter per il progetto è solo all’inizio. Se è logico che il privato presenti una proposta per far salvo il proprio interesse, altrettanto importante è che la politica e i cittadini si oppongano a un piano che ricade sul territorio di Aprilia, a pochi passi dal centro abitato. Il Comune ha già pagato il prezzo in termini di servitù presenti sul proprio perimetro e non è disposto ad arretrare di un passo. Il parere del Comune e della Provincia non sono vincolanti, ma la Regione può opporsi alla realizzazione di una discarica che pur necessaria non può essere realizzata ad Aprilia”.

Il caso in consiglio Intanto, in attesa della commissione del 2 agosto, quando l’amministrazione avvierà il percorso per la redazione delle osservazioni da presentare alla Regione Lazio in sede di conferenza dei servizi, il caso della discarica di La Gogna verrà discussa durante il consiglio comunale di giovedì prossimo, quando ai voti finirà una mozione per contrastare il progetto. “Siamo contrari alla realizzazione dell’impianto- ha detto il vicesindaco Franco Gabriele – che ricadrebbe in un territorio compromesso e una città dove già si contano numerosi impianti. Vigileremo sul cambio di destinazione d’uso del terreno, necessario per il progetto presentato dal privato, un no che verrà ribadito anche con la mozione che verrà messa ai voti giovedì prossimo”.

L’intervento di Carmen Porcelli Munita di carte del territorio e mappa delle discariche abusive mai bonificate, il consigliere Carmen Porcelli ha preso parola durante l’incontro pubblico, stigmatizzando il progetto ma senza risparmiare critiche all’amministrazione comunale e ai democratici per non avere fatto abbastanza a difesa del territorio. Un’attacco trasversale, quello della consigliera di Primavera Apriliana, che ha puntato il dito contro il sindaco Antonio Terra, senza risparmiare il referente provinciale Vincenzo Giovannini, colpevole di aver votato a favore di un piano provinciale dei rifiuti che, in assenza di vincoli,  pare dare il via libera alla realizzazione di impianti di smaltimento su gran parte del territorio comunale. “E’ bene ricordare- ha affermato il consigliere di centrosinistra- che ad Aprilia insistono numerose discariche abusive, siti che ospitano rifiuti tossici mai bonificate. La più grande quella di Sant’Apollonia, la più pericolosa e inquinate però è quella di via Savuto, a poca distanza dall’area designata dal privato per ospitare la nuova discarica. In quel sito negli anni passati furono scaricati rifiuti pericolosi, chimici, inerti e il Piano per la gestione dei rifiuti, nell’individuare le aree adatte a realizzare nuovi impianti, avrebbe dovuto tenere conto di tutto questo, un dato certificato anche dagli studi dell’Emas. Inoltre nel 2009 erano stati stanziati dalla Regione Lazio 650mila euro per le bonifiche di 5 siti inquinati, soldi andati persi perché l’amministrazione non ha mai predisposto quegli interventi. Eppure i dati parlano chiaro. Ad Aprilia ci sono troppe persone malate di tumore, tanti giovani che muoiono mentre le politiche ambientali adottate dall’ente lasciano a desiderare. Del resto il sindaco era assessore quando diede il via libera nel 2003 all’impianto di trattamento di Campoverde, dichiarando che in quella zona non insistevano abitazioni”.