Latina, 525 dipendenti del Comune sotto la lente dell’assessore Costanzo. Lanciata la sfida della meritocrazia

L'ex assessore Antonio Costanzo

Specialista del lavoro, colletto bianco dell’Inps, vanta un premio ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il progetto “Punto di servizio integrato della Pubblica Amministrazione”. Da pensionato entra nella giunta del sindaco di Latina Damiano Coletta con il compito di riorganizzare la macchina amministrativa. Antonio Costanzo è ai nastri di partenza con in mano le redini di un sperato rinnovamento trasversale che abbracci tutti i settori amministrativi dell’ente. Da regista del cambiamento ha dedicato il suo primo ciak al trasferimento degli uffici della ragioneria presso lo stabile dell’ex albergo Italia e alla sperimentazione del trasloco dell’ufficio Anagrafe di Latina Scalo (contro la quale si è fortemente opposto il consigliere di opposizione Nicola Calandrini, come da dibattito del question time del 4 agosto). Giusto per scaldare i motori.

Centrale alla sua missione è il “personale”, ovvero i dipendenti del Comune. Ha dichiarato guerra ai cosiddetti fannulloni? A Costanzo piace di più un altro approccio: il personale va selezionato e valorizzato.

“Sono state distribuite ai 525 dipendenti dell’ente municipale schede da compilare per mappare le professionalità di ciascuno di loro – ha spiegato ieri in conferenza stampa indetta dal sindaco e da tutta la giunta per relazionare sul primo mese di governo -, per definirne i percorsi di carriera che tengano conto delle competenze professionali, di studio e di formazione”. Lo scopo è quello creare una banca dati del personale dipendente per la gestione automatizzata del fascicolo di ciascuno utile alla valutazione del fabbisogno dell’ente di risorse umane e per diffondere la cultura della meritocrazia, mediante attuazione di processi di valutazione del raggiungimento degli obiettivi e delle singole performance.

Il processo in atto dovrebbe consentire anche di individuare le responsabilità di ciascuno nelle singole azioni e procedimenti. Costanzo cita Cantone, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione… ma solo per distendere gli animi riportando una sua dichiarazione effettuata recentemente al Serming di Torino: “Non è vero che nella pubblica amministrazione ci sono tutti fannulloni e men che meno che sono tutti corrotti. Il problema vero è che spesso all’interno delle pubbliche amministrazioni le persone perbene sono quelli che hanno meno possibilità di fare, che non fanno carriera e sono meno responsabilizzati proprio perché considerati perbene”.

L’assessore Costanzo, dopo i primi trenta giorni di amministrazione, ha bocciato l’attuale assetto organizzativo funzionale poiché poco allineato all’evoluzione legislativa degli ultimi anni relativa al processo di riforma delle pubbliche amministrazioni. “La situazione di oggi – ha detto – presenta precarietà e incertezza nei rapporti funzionali, una non precisa definizione degli obiettivi e una non chiara delimitazione delle responsabilità; una ripartizione delle competenze non equilibrata e la mancanza di strategie e prassi operative per la gestione ottimale di attività e servizi, una oggettiva difficoltà ad assicurare un sistema di coerenze tra la struttura organizzativa, la programmazione operativa, lo sviluppo delle professionalità e il sistema premiante”.

L’ex dirigente dell’Inps ha scoperto in questi giorni che in Comune c’è un software nuovo di zecca, acquistato qualche anno fa e mai utilizzato, per il controllo di gestione: “Forse non piace ai dirigenti”, ha commentato.

Dunque, la rivoluzione di Costanzo passa per l’adeguamento indifferibile del Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi. Una priorità, non certo l’unica.