Rifiuti in provincia di Latina, il sindaco di Formia Bartolomeo risponde ad Altissimi: “Il nostro compito è fare gli interessi dei cittadini”

Sandro Bartolomeo

“Rispondo volentieri alla lettera dell’Ad della Ridambiente. Per abitudine provo a capire le posizioni di tutti ma trovo davvero buffo che i privati che gestiscono impianti di smaltimento o trattamento del rifiuto indifferenziato, vivendo quindi di risolse pubbliche, si sentano, come in questo caso, di poter dare pubblicamente giudizi, rimproveri o lezioni. Siamo portatori di interessi diversi, lei della sua azienda, utili e fatturato, noi sindaco o consiglieri proviamo a fare l’interesse della comunità.” Il consigliere provinciale Sandro Bartolomeo risponde al proprietario della Rida Ambiente Fabio Altissimi, che aveva bacchettato il Sindaco di Formia per le dichiarazioni rese rispetto al piano dei rifiuti approvato dalla Provincia di Latina il 12 maggio scorso. “Io e i miei cittadini di Formia- spiega Bartolomeo- ci permettiamo di parlare di rifiuti dopo aver conseguito il 65% di RD (media di luglio 67%) e dopo aver contenuto i costi del ciclo rifiuti che sono al di sotto della media provinciale.
Lo stesso obiettivo mi sono proposto come delegato ai problemi dell’ambiente in Provincia per delega del Presidente Avvocato Eleonora Della Penna per tutti i Comuni della Provincia in un rapporto di fruttuosa collaborazione con i Sindaci. In primis riteniamo che parlare sempre solo di smaltimento o trattamento del rifiuto indifferenziato sia, dal punto di vista culturale, arretrato. Non solo per i danni che in qualunque modo trattato l’indifferenziato genera ma soprattutto perché la differenziata fatta bene ci mostra uno dei settori di sviluppo dei prossimi decenni. Ma parliamone visto che purtroppo la nostra provincia ha attualmente delle percentuali di raccolta differenziata molto basse e addirittura alcuni comuni nonostante gli ingenti finanziamenti della Provincia e della Regione sono quasi a zero. Oltre ai costi ci sono anche le altre ricadute sulla qualità della vita dei cittadini, riteniamo che uno dei limiti di questa provincia sia la viabilità e soprattutto nei mesi estivi, far pesare il traffico degli automezzi carichi rifiuti sulle precarie reti viarie sia un problema. Per questo proponevamo centri di trasferenza. Altissimi poi fa un distinguo tra TM e TMB, spieghiamolo meglio per i lettori. I TM sono impianti di “trattamento meccanico” cioè triturazione e selezione del rifiuto indifferenziato. I TMB sono impianti che oltre al TM hanno una fase biologica che serve a trattare la componente organica. Nei rifiuti urbani il 40% del totale sono scarti organici, e sono proprio quelli che inviati in discarica o incenerimento possono dare nocività. Gli impianti di TMB però dopo aver trattato l’organico, lo mandano comunque in discarica o all’inceneritore perché è così sporco che non può essere compostato. Vi è un modo molto più efficiente, economico e sostenibile di fare. Con la RD si possono ottenere risultati molto migliori, le frazioni separate possono avere destino di effettivo riciclo e nel medio periodo si può arrivare a spendere meno. In diverse regioni italiane in cui la raccolta differenziata è elevata quanto a Formia, si evita una inutile trattamento meccanico biologico perché nel rifiuto residuo già si è ridotto il carico di organico e si dedicano risorse ed energie agli impianti di riciclaggio”.
Il trattamento e il conferimento dei rifiuti della Provincia di Latina d’altronde è divenuto un tema caldo nelle ultime settimane, dopo la richiesta avanzata dalla Paguro, riferibile allo stesso altissimi, di approvare la Via al progetto per realizzare una discarica controllata nel terreno di via Savuto a La Gogna. A innescare il dibattito politico il Piano Provinciale dei rifiuti, che per taluni andrebbe modificato perchè prevede la realzzazione di una discarica nel quartiere periferico di Aprilia, mentre per altri, ivi incluso il gruppo consiliare e il segretario del PD locale Alessandro Mammucari, ma anche secondo l’amministrazione apriliana, quel piano non prevederebbe alcun nuovo impianto in quella zona. “Il tema dei rifiuti in provincia di Latina e, più in generale, nel Lazio- aveva dichiarato il sindaco di Formia e consigliere provinciale Sandro Bartolomeo- va portato avanti con un confronto serio che porti ad una decisione quanto più possibile condivisa sulla organizzazione che le istituzioni saranno chiamate a dare all’interno dei propri ambiti. E non è un caso che la Provincia di Latina, già da diversi mesi, ha portato in Consiglio uno schema di piano che va nella direzione di una concertazione ampissima visto che verrà discusso in una prossima conferenza dei sindaci, al rientro dalla pausa estiva. Questo va detto per fugare ogni dubbio sul fatto che lo schema di piano provinciale dei rifiuti, che di fatto è stato redatto sulla base delle indicazioni poste in essere dalla Regione Lazio, sia uno strumento attualmente in vigore. Non è così. Discutere dunque degli effetti che lo stesso piano potrebbe avere su singole situazioni territoriali è un errore e una perdita di tempo. Bisogna inoltre, ad onor del vero, fugare ogni dubbio su un altro fatto: i famosi schemi che individuano, secondo qualche lettura poco attenta, le aree idonee ad ospitare eventuali discariche non sono altro che una “fotografia” redatta dai tecnici dell’ente sulla base delle indicazioni date dalla Regione Lazio. Questa “fotografia”, tuttavia, non rappresenta in alcun modo la volontà dell’amministrazione provinciale chiamata appunto a decidere e dare linee di indirizzo sulla base di quello schema. E le linee di indirizzo, per quanto ci riguarda sono assolutamente chiare: no ad impianti di termovalorizzazione o altro tipo di impianti di incenerimento dei rifiuti, no a nuove discariche. Questo aspetto deve essere chiaro. Così come devono essere chiari almeno altri due concetti: il piano parla dell’istituzione di un ambito provinciale dei rifiuti, un sub-ambito rispetto a quello regionale, che consenta alla provincia di Latina di essere autonoma sul piano decisionale e organizzativo. Questo significa semplicemente: tre stazioni di trasferenza (stazioni di trasferenza, non discariche) suddivise su tre aree del territorio provinciale, a nord, centro e sud. Queste stazioni sono aree di servizio dove viene ottimizzata la raccolta differenziata ed organizzato il conseguente trasferimento dei rifiuti destinati alla termovalorizzazione (da dove non può essere più recuperato alcun materiale) negli impianti già esistenti previsti dal piano regionale ossia San Vittore e Colleferro. L’obiettivo è semplice: niente più business sui rifiuti e quindi rivisitazione totale dei costi e delle tariffe e stop al “turismo” dei rifiuti con i camion che viaggiano lungo tutta la provincia con l’inquinamento ambientale che ne consegue. Questa precisazione era doverosa anche in virtù di alcuni interventi e delle interviste rilasciate da qualche esponente politico che oggi, penso ad esempio al consigliere regionale Simeone, offre consigli e sprona l’amministrazione regionale e provinciale a prendere decisioni ed intervenire dopo anni di immobilismo e di governo in provincia della sua parte politica. Una parte politica che puntava, nero su bianco con tanto di studi ad hoc, alla realizzazione di un inceneritore. Il nostro piano provinciale dei rifiuti, che verrà discusso a breve con i sindaci e che quindi, lo ribadisco, non è operativo e non può incidere su situazioni attuali non prevede nuove discariche, non prevede inceneritori, prevede lo stop al turismo dei rifiuti e cerca di dare una soluzione concreta al territorio puntando su una reale autodeterminazione che, speriamo anche grazie ad un maggiore dialogo con la Regione Lazio che ha poi totale potere decisionale in materia, ci consentirà di ridimensionare anche i costi per i cittadini”.