Altissimi in commissione parlamentare: la Paguro ostacolata per la sua competitività

Fabio Altissimi

Il progetto per la nuova discarica della Paguro finisce in parlamento. Oggi, l’audizione in commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, di Fabio Altissimi, amministratore unico della Rida Ambiente. L’imprenditore, con attività ad Aprilia, spiega l’iter seguito per l’acquisto del terreno a La Gogna da parte della società Paguro per la realizzazione di una discarica a servizio della Rida. Altissimi ha sostenuto che i “problemi” incontrati dal progetto, bloccato dal sequestro effettuato ad agosto dai carabinieri del Noe, sarebbero riconducibili alla competitività delle tariffe applicate. Insomma, prezzi vantaggiosi che darebbero fastidio ai suoi concorrenti. “Rida – ha detto Altissimi in commissione parlamentare – si trova davanti a un vicolo cieco, quello delle discariche. La Regione Lazio avrebbe dovuto adempiere come è tenuta a fare dal piano regionale e come imposto dal Tribunale amministrativo. Ci siamo trovati costretti a fare una richiesta per una nuova discarica in un’area prevista dal Piano Provinciale. Abbiamo acquistato il terreno a marzo 2016 e protocollato il progetto per una discarica di un milione di metri cubi a servizio di Rida Ambiente. All’interno del progetto abbiamo stabilito la tariffa di 45 euro a tonnellata. Il 14 luglio 2016 abbiamo presentato il progetto e il 23 agosto hanno sequestrato il terreno. Siamo rimasti sorpresi da ciò che ci è stato detto, che il terreno era interessato da un inquinamento. Noi abbiamo comprato il terreno chiedendo un regolare certificato di destinazione urbanistica al Comune, abbiamo presentato un progetto all’area valutazione impatto ambientale e nessuno ci ha detto nulla. L’inquinamento risale al 1978, ma si sono ricordati di sequestrarlo solo dopo 40 anni, quando l’ho comprato io” Un complotto dunque? Secondo Fabio Altissimi non si tratterebbe di un’ipotesi poi così remota. “La magistratura ha fatto il suo corso, ha visto che gli enti erano informati dell’inquinamento e il 10 ottobre la proprietà è stata dissequestrata. Il 3 novembre ci sarà la conferenza dei servizi . Credo che il problema più grande della Paguro che ha presentato quel progetto sono le 45 euro a tonnellata, diverse dalle 87 euro netti a tonnellata, chiesti da una delle discariche del territorio chiesti nel 2015”. Secondo Altrissimi insomma proprio per la differenza di prezzo sostanziale qualcuno avrebbe cercato di mettere i bastoni tra le ruote alla Paguro. “Solo la Rida produce 150mila tonnellate di rifiuti l’anno, con una differenza di 4 milioni e mezzo di euro. Non ci dimentichiamo però che il Lazio produce tre milioni di tonnellate e fino al 2013 questi rifiuti venivano bancati tal quale nelle discariche”.

Qui la registrazione integrale dell’audizione effettuata da Radio Radicale