L’Arpa in commissione Ecomafie: “Montello, discarica da mettere in sicurezza: va chiusa e non ampliata”

La discarica di Borgo Montello quando era nel pieno della sua attività

“Il 70% dei rifiuti prodotti, nell’anno in corso, dagli impianti laziali (sostanzialmente Tmb e Tm) è stato inviato fuori regione; il 40% del combustibile per rifiuti, l’80% degli scarti non recuperabili e il 90% della frazione organica stabilizzata lasciano la regione Lazio verso impianti di trattamento in Italia e all’estero”. E’ quanto emerso durante l’audizione del direttore generale dell’Arpa Lazio, Marco Lupo in commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti.

L’audizione ha riguardato la situazione dei ciclo dei rifiuti nella regione, con un focus particolare sullo stato delle discariche di Roma (Malagrotta) e di Latina (Borgo Montello). “Per quanto riguarda il 2015 l’Arpa Lazio ha compiuto – nel settore dei rifiuti – 329 controlli, la metà dei quali a supporto dell’autorità giudiziaria o delle forze dell’ordine”, Marco Lupo ha quindi illustrato l’attività di analisi dei flussi dei rifiuti nella regione, fornendo alla commissione alcuni dati di particolare rilievo, consegnando una relazione sulle verifiche effettuate negli ultimi anni.

Particolarmente critica è stata giudicata la situazione della discarica di Borgo Montello, sito sul quale la commissione sta svolgendo un approfondimento. Secondo quanto illustrato dal direttore dell’Arpa e dal responsabile dell’agenzia per Latina – presente in audizione – “vi e’ una criticità conclamata della falda acquifera sottostante l’invaso e, in generale, una situazione ambientale particolarmente difficile, vista anche la lunga storia del sito, utilizzato in passato (anni ’80 e ’90) per lo sversamento di rifiuti speciali di origine industriale”. “Sicuramente una discarica che andrebbe messa in sicurezza con una chiusura definitiva e non ampliata”, ha commentato durante la seduta il presidente della commissione onorevole Alessandro Bratti. All’Arpa, sezione di Latina, è stato poi chiesto di spiegare la difformità esistente tra il piano di monitoraggio dell’agenzia ambientale e i risultati della perizia disposta dal Gup di Latina nell’ambito di un procedimento penale per avvelenamento delle acque. Una differenza che – secondo il perito Munari nominato dal Tribunale – potrebbe far ipotizzare un quadro per Borgo Montello ancora più preoccupante.

Le parole di Lupo, dunque, bocciano i progetti di Indeco ed Ecoambiente finalizzati all’ampliamento degli invasi, attualmente chiusi per esaurimento. Progetti in attesa di autorizzazione ambientale da parte della Regione Lazio che finora si era mostrata possibilista.

Ieri in audizione presso la stessa commissione d’inchiesta parlamentare l’imprenditore Fabio Altissimi, amministratore della Rida Ambiente di Aprilia.