Latina, parte il servizio di ascolto per i padri separati finanziato dalla Regione

E’ attivo da oggi 5 dicembre, il nuovo servizio di ascolto, orientamento e accompagnamento dedicato ai padri separati organizzato e gestito dall’Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali.

 Una risposta concreta

Si tratta di una nuova risposta concreta alle difficoltà che i papà separati, che rappresentano una categoria sociale ben definita, si trovano a gestire quotidianamente, e a favore dei quali il Comune di Latina ha già attivato un programma di accoglienza residenziale per sopperire alla perdita dell’alloggio primario conseguente alla separazione. Lo sportello di ascolto, attivato nell’ambito di un progetto sperimentale finanziato dalla regione Lazio, quindi si aggiunge all’accoglienza residenziale, con un servizio che sarà a disposizione dei padri separati il lunedì dalle 9 alle 13 e il venerdì dalle 14 alle 19, presso la sede di viale XVIII Dicembre, 43. Per informazioni e appuntamenti è possibile telefonare al numero 0773 484649 oppure scrivere una mail all’indirizzo casadeipapaseparati.latina@iprs.it

Il servizio

Allo sportello sarà possibile ricevere sostegno attraverso colloqui individuali e counseling psicologico; trovare sostegno psicologico e sociale attraverso la partecipazione a gruppi di mutuo aiuto; ricevere sostegno alla genitorialità attraverso interventi brevi di prevenzione, orientamento e supporto per favorire la capacità di gestire disagi di carattere emotivo, esistenziali, relazionali e le problematiche connesse all’esercizio delle funzioni genitoriali ed educative; usufruire di consulenza legale e accompagnamento e raccordo con i servizi del territorio.

Un’emergenza sociale

Quando avviene una separazione a soffrire sono certamente entrambi i coniugi e spesso la sofferenza si trasferisce sui figli. Ma alle conseguenze affettive e psicologiche si sommano spesso quelle economiche. Generalmente è l’uomo, il papà, a dover lasciare la casa all’ex moglie e ai figli ed è quindi il padre a doversi cercare una nuova abitazione, oltre a dover provvedere a versare l’assegno di mantenimento sia per la moglie che per i figli minori. Il nostro Paese è stato per ben due volte sanzionato dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo per non avere sufficientemente tutelato i diritti dei padri separati. Una prima volta nel 2010 e una seconda nel 2013. I padri separati, in Italia, sono circa 4 milioni, di cui 800.000 con serie difficoltà economiche. Oggi il numero dei papà separati è in crescita e, secondo le Associazioni che si occupano dei loro diritti, l’80% vive in serie difficoltà economiche. Sempre più spesso può capitare di trovare, tra i frequentatori abituali di strade, dormitori pubblici o mense caritatevoli della città, molti padri separati. Ecco allora che il problema da individuale diventa una vera e propria emergenza sociale che, oltre a richiedere, come sarebbe giusto, un intervento del Legislatore a livello nazionale, chiama in causa in primis il Comune di residenza dei papà separati, che è spesso la prima propaggine dello Stato a cui il cittadino in difficoltà si rivolge per un aiuto.