Latina, Consiglio Ordine Forense spazzato dalla Cassazione: paradosso nazionale. Appello degli avvocati al Parlamento

Regole elettorali dichiarate illegittime dopo il voto ed elezioni annullate ma non per tutti; consigli commissariati e consigli in salute eletti con le stesse regole illegittime; consigli in prorogatio forzata in attesa dell’approvazione della nuova legge. E non manca chi la “legge” vuole farsela da solo per garantire il rinnovo democratico di un consiglio scaduto.

Latina e Bari, ma ci sono più di trenta ricorsi

Le storture della democrazia, che minano il nostro Parlamento, si riflettono in queste ore sui consigli degli ordini circondariali forensi, e tra questi quello di Latina che per primo si è visto annullare le elezioni di due anni fa, a metà mandato, subito seguito da quello di Bari con i suoi 7.000 iscritti. La Cassazione sta per esprimersi su altri due ricorsi, mentre la prossima “sfornata” è prevista a metà marzo. E non sarà finita. Perché in totale, contro le elezioni tenute con il regolamento “maledetto” del Ministero della Giustizia numero 170 del 10 novembre 2014 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 273 del 24 novembre 2014, recante le modalità di elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi) che la giustizia amministrativa ha bollato come illegittimo poiché non rispettoso della rappresentatività delle minoranze e della parità di genere, sono stati presentati oltre trenta ricorsi.

Attività a rischio

Lo tsunami in atto rischia di compromettere le attività in corso degli ordini degli avvocati, in vista di commissariamenti legati alla durata dell’approvazione della nuova legge (ed entrata in vigore) affidata al Parlamento che come è noto non riesce a sciogliere i nodi sulla propria legge elettorale.

La legge da approvare

Il disegno di legge c’è, a firma del senatore Circo Falanga, 20 articoli in tutto raccolti in meno di dieci pagine. L’Associazione nazionale forense a novembre scorso aveva invitato gli onorevoli deputati e senatori del Parlamento italiano a procedere alla rapida approvazione. Un invito che ora, alla luce dei pronunciamenti della Cassazione, è rinnovato dal presidente Luigi Pansini e da un coro di avvocati travolti dai clamorosi provvedimenti.

Il caso di Torino

Va detto che la nuova legge serve non soltanto ad indire le elezioni dove sono state già annullate, come a Latina e Bari, e dove lo saranno nel prossimo futuro – oltre trenta ricorsi sono stati presentati -, ma anche dove non sono state indette per la consapevolezza dell’illegittimità del regolamento tenendo i consigli in carica in una sorta di proroga forzata. E’ il caso dell’Ordine degli Avvocati di Torino in cui consiglio è in carica da cinque anni: gli iscritti stanno trovando una via d’uscita attraverso un regolamento fatto in casa, che tenga conto dei rilievi contenuti nei pronunciamenti in sede di giustizia amministrativa, che consenta il rinnovo dell’ordine stesso senza incappare nell’illegittimità del regolamento del 2014 e senza attendere i tempi di approvazione della nuova legge.

La “trovata” di Milano

Se il limbo normativo non consente di fare né un passo indietro né in avanti, Milano ne ha fatto uno laterale. Il regolamento del 2014 lede la rappresentatività della minoranza? Ok. Gli avvocati milanesi hanno presentato liste incomplete in modo da garantire l’ingresso agli sconfitti, seguendo la logica del sistema proporzionale. Problema risolto? Macché! Anche per Milano è stato presentato ricorso.

Elezioni annullate, ma non per tutti

Nel buco nero della democrazia forense si trovano in una botte di ferro quei consigli che, pur eletti con il regolamento illegittimo, non hanno subito alcun ricorso. “Per loro la situazione si è cristallizzata”, spiegano gli avvocati del Foro di Latina in fermento per questa situazione paradossale – Mentre non può considerarsi applicazione retroattiva la dichiarata illegittimità del regolamento laddove è stato presentato ricorso”. Dunque, elezioni annullate ma non per tutti quelli che sono andati al voto con le stesse regole “sballate”.

La conferenza stampa in Tribunale

Di tutto ciò se ne è parlato nella tarda mattinata di oggi nel corso di una conferenza stampa indetta dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Latina, presieduto da Giovanni Lauretti, “bocciato” dalla Cassazione, il 31 gennaio scorso, per annullamento delle elezioni del 2015, su ricorso dell’avvocato Dino Lucchetti della lista sconfitta. “Elezioni avvenute nel pieno rispetto di quel regolamento”, ha tenuto a precisare Lauretti.

La serenità e la preoccupazione

La conferenza stampa, tenuta presso la sede dell’Ordine degli Avvocati, interna al Tribunale di Latina, ha avuto come obiettivo quello di chiarire la posizione del Consiglio “bocciato”: di assoluta serenità rispetto agli obiettivi raggiunti nei due anni di lavoro – le elezioni annullate sono coincise con il primo giro di boa del mandato – e di altrettanta preoccupazione per i riflessi sul regolare funzionamento ed erogazione dei servizi che l’Ordine svolge in favore degli iscritti e dell’utenza tutta e sulla rappresentanza del Foro nella delicata fase di revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

Gli obiettivi raggiunti dal Consiglio “bocciato”

Il Consiglio dell’Ordine forense di Latina, presieduto dall’avvocato Lauretti, ormai prossimo al commissariamento (il commissario sarà nominato a breve dal Ministero su indicazione del Consiglio Nazionale Forense), ha portato a termine tutte le iniziative che si era prefissato. L’avvocato Lauretti ha ricordato che l’avvio dell’attività di questo consiglio era avvenuto con il contestuale terremoto giudiziario che aveva investito la Sezione Fallimentare del Tribunale pontino. “Per prima cosa ci siamo impegnati come Ordine – ha detto – a migliorare la trasparenza degli incarichi professionali nell’ambito dei fallimenti. Un lavoro che come Foro ci ha visti impegnati nei confronti della città. Poi è stata la volta del rinnovo del sito internet dell’Ordine, diventato un efficiente punto di riferimento non soltanto per gli iscritti. Abbiamo realizzato uno sportello, con sede nelle adiacenze della cancelleria civile, per il processo civile telematico”. Importante l’attività, soprattutto a sostegno degli avvocati più giovani, finalizzata a garantire la presenza dei giudici di pace. Il consiglio “sfiduciato” per effetto della Cassazione ha al suo attivo eventi culturali di portata nazionale. E’ il caso del convegno Giustizia Medi@ta con la partecipazione di Piero Sansonetti a cui hanno preso parte 650 avvocati di altri Fori e la settima dedicata all’80° del Tribunale di Latina che ha coinvolto anche le scuole e che ha visto tra i suoi ospiti Vittorio Sgarbi.

La brusca interruzione a scapito dei più deboli

Dunque, il rammarico per un commissariamento che interrompe bruscamente l’attività in corso e in programma per i prossimi due anni. L’avvocato Lauretti ha chiuso la conferenza stampa con un pensiero rivolto soprattutto ai giovani della categoria che vivono il disagio della crisi economica: “Il dramma di tre suicidi in poco tempo di giovani avvocati del nostro Foro ci richiamava come Ordine a non sottovalutare le difficoltà economiche della categoria e a mettere in piedi iniziative che potessero dare una qualche risposta”.

L’appello al Parlamento

Anche da Latina, quindi, un appello corale al Parlamento affinché la legge elettorale sulle modalità di elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi sia approvata nel più breve tempo possibile.