Mafia Capitale, respinta la richiesta di archiviazione per il pontino Forlenza

Immagine simbolo di Mafia Capitale scelta da "Il Giornale"

Archiviazione per 113 posizioni di indagati coinvolti nell’inchiesta su Mafia Capitale. Tra questi, l’ex sindaco Gianni Alemanno, l’attuale presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il suo ex capo di gabinetto Maurizio Venafro. Il provvedimento è del Gip Flavia Costantini, che, accogliendo la richiesta della Procura della repubblica di Roma, ha archiviato alcune fattispecie di reato contestate a imputati come Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e Mirko Coratti. Il Gip ha invece respinto la richiesta di archiviazione per tre indagati: Salvatore Forlenza, Alfredo Ferrari e Luca Giansanti.

La notizia, riportata dalle agenzia di stampa e in particolare dalla AdnFronos, è arrivata subito a Latina soprattutto per la mancata archiviazione della posizione di Forlenza, 62 anni, marito dell’assessora ai servizi sociali Patrizia Ciccarelli. Forlenza, potentino d’origine ma residente a Latina da anni, era finito nella maxi inchiesta in qualità di dirigente del consorzio nel settore rifiuti, accusato di turbativa d’asta. Al centro dell’attenzione degli inquirenti due appalti riguardanti il Cns. Il primo del 2012 per la raccolta dei rifiuti a Roma, per un valore di 21,5 milioni e il secondo 2013-2014, per la raccolta differenziata da 12 milioni, in cui venne posticipato il termine per presentare le offerte.

Salvatore Forlenza l’11 novembre scorso è stato deferito per truffa, falso, occupazione e distrazione di fondi regionali, nel’ambito di un’indagine condotta dalla Polizia Locale di Latina che ha sequestrato alcuni locali di una palazzina Erp realizzata dalla cooperativa Cosmopolitan di cui il marito dell’assessore Ciccarelli è risultato uno degli amministratori. In base all’accertamento svolto, i locali – poi sequestrati – a destinazione commerciale sarebbero dovuti entrare nella disponibilità del Comune di Latina ma ciò non sarebbe mai avvenuto.