Nuovo Codice dei Contratti Pubblici e Decreto Correttivo, un giudizio in chiaroscuro da parte degli ingegneri pontini

Fabrizio Ferracci, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Latina

E’ in programma per domani, 2 marzo, l’avvio del corso che l’Ordine degli Ingegneri di Latina ha organizzato sulla materia del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici. La prima lezione si terrà nella sala conferenze della sede dell’Ordine sita in piazza Celli 3.

Il presidente Fabrizio Ferracci spiega in una nota stampa che l’iniziativa, volta alla formazione e all’aggiornamento dei propri iscritti, vuole essere anche un utile contributo ai professionisti interessati per un orientamento più agevole di fronte alla nuova normativa che stabilisce nuove responsabilità in capo ai tecnici, presentando alcune criticità.

Ferracci esprime un giudizio in chiaroscuro sulla riforma in atto degli appalti pubblici, in particolare sul decreto correttivo che prevede tra le principali novità: l’obbligo di parametri per i compensi dei progettisti; paletti meno rigidi per l’urbanizzazione; per i progetti basta un nuovo ok per i pareri scaduti; incentivi per i servizi ai tecnici della pubblica amministrazione; più appalti integrati; gare “snelle” con il soccorso istruttorio gratis; qualificazione più leggera per le pubbliche amministrazioni; eliminazione del collegio consultivo tecnico.

Con una botta al cerchio e una alla botte, Ferracci elenca i pro e i contro della riforma che introduce una maggiore discrezionalità delle amministrazioni; attribuzione all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) del ruolo di regolatore, controllore e risolutore di controversie; specifiche misure volte a dare maggiore efficienza al sistema.

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Latina esprime soddisfazione per la modifica del comma 8 dell’articolo 24 del Codice che finalmente ribadisce l’obbligatorietà della determinazione della base di gara attraverso i parametri stabiliti per legge. “Con tale modifica – afferma – si conclude positivamente la lunga battaglia intrapresa dopo l’abolizione delle tariffe, introdotte nel 2012 dal governo Monti. Infatti, gli ingegneri si sono battuti fortemente, nel corso di questi anni, per l’applicazione del ‘decreto parametri’, ritenendo questa una norma di fondamentale importanza per la trasparenza e la corretta applicazione della procedura da porre a base di gara. L’obbligatorietà dei parametri, ormai definitivamente accettata, per la determinazione del base d’asta apre anche la possibilità della reintroduzione della tariffa per le prestazioni rese nei confronti del privato, con la reintroduzione di parametri di riferimento abbinati a definiti standard delle prestazioni professionali”.

“Dal lato delle criticità – continua il presidente Ferracci – dobbiamo evidenziare che le modifiche apportate all’articolo 59 del Codice di fatto riaprono le porte all’Appalto Integrato, in palese contrasto con la delega attribuita dal Parlamento al Governo. Se fosse confermato il testo dell’articolo 24 del Correttivo di fatto sparirebbe uno dei principi cardine del Nuovo Codice e cioè la distinzione tra progettazione ed esecuzione. Naturalmente su questo secondo aspetto esprimeremo la nostra forte contrarietà”.