Latina, Marchiella: Aramini copre con una foglia di fico le mancanze della maggioranza

Andrea Marchiella

“La consigliera Aramini, cercando di alzare una penosa foglia di fico per nascondere le mancanze di questa maggioranza, ne ha messo ancor più a nudo le difficoltà e l’arroganza”. Non usa mezzi termini Andrea Marchiella, consigliere di Fratelli d’Italia-An al Comune di Latina, nel commentare le dichiarazioni del vice presidente del consiglio Marina Aramini che ha bacchettato i consiglieri di opposizione “colpevoli” di aver coinvolto il Prefetto di Latina sulla vicenda del loro mancato coinvolgimento in fase di preparazione del bilancio e che hanno per questo accusato la maggioranza di poca trasparenza e nulla democrazia.

“Non finiscono mai di stupire questi buonisti di Lbc che sui social, sui giornali, sui banchi del Consiglio non perdono occasione per impartire lezioni di moralità, integrità a tutto il mondo, ignorando però i più elementari principi della democrazia quando si tratta  di rendere partecipe il Consiglio nella sua interezza  nella preparazione di un atto così determinante come il Bilancio.”

Secondo Marchiella, la risposta data dalla Aramini “è illuminante in proposito, perché a delle critiche politiche non si spiega, non si danno risposte, ci si limita a fare un elenco di date, fatti, persone del 2014, affermando che siccome questo era accaduto nel 2014 (un’era fa…) la stessa cosa può benissimo ripetersi oggi…”

“Ma, nel frattempo non ci sono state le elezioni amministrative, non è cambiata la maggioranza, questo Consiglio non è stato radicalmente mutato dagli elettori…? E’ evidente quindi il tentativo di sviare il discorso da parte di una maggioranza che si trincera dietro il passato per silenziare l’opposizione, per cercare di mettere il Consiglio in condizione di non operare facendolo diventare solo un organo di ratifica di decisioni prese altrove e non di controllo come stabilisce la legge. Un tentativo al quale ci siamo opposti e ci opporremo in tutti i modi e in tutte le sedi, con buona pace di quanti dà fastidio questo nostro modo di agire. Si chiama esercizio della democrazia…”