Teatro di Latina, Lbc preferisce il privato al pubblico. Gli strali di Forte

Enrico Forte
“Sulla vicenda del Teatro di Latina LBC ha scelto ancora una volta di andare contro le promesse fatte in campagna elettorale facendo correre il rischio alla città di un ritorno al passato imitando le scelte della Giunta che li ha preceduti, e comunque senza avere il coraggio di fare una scelta significativa, delegando all’esterno le politiche culturali”
Il consigliere Comunale Enrico Forte interviene sulla proposta della Giunta di affidare il Teatro ai privati.
“La cultura – afferma – dovrebbe essere il Bene comune per eccellenza. Attraverso di essa si edifica l’identità di una comunità e si immagina la costruzione del futuro. Notiamo una grande contraddittorietà nelle politiche che LBC intende proporre alla città: l’ultima scelta di affidare la gestione del teatro comunale ai privati, sottolinea un’inversione di tendenza rispetto ad una intera campagna elettorale e ad una impostazione politico-culturale che imporrebbe il primato e la salvaguardia del pubblico sul privato. Il Palazzo della Cultura attende da trent’anni un progetto di gestione, arrendersi e dire non possiamo essere autosufficienti è una sconfitta su tutti i fronti. L’Ente gestore dovrebbe essere creato dal Comune e partecipato dallo stesso. Questo farebbe di Latina il primo capoluogo del Lazio in grado di alzare la testa ed imporsi sul territorio regionale rivendicando la propria autonomia e identità”.

“Crediamo, non solo a parole continua Forte -, che la cultura debba appartenere a tutti i cittadini di Latina, e che l’offerta debba essere costruita attraverso un dialogo costante con le associazioni, con gli operatori del settore, con i talenti che la nostra comunità ci offre, ci sembra, ancora una volta che su questo tema non sia stato cercato nessun tipo di confronto né aperto preventivamente un dibattito. Crediamo che la gestione possibile dei nostri teatri, assicurata preventivamente la stabilità e la sicurezza delle strutture, sia necessariamente pubblica. Si pensi, ad esempio, ad uno strumento come la Fondazione praticata , con vantaggio, da molte amministrazioni italiane o, all’istituzionalizzazione che coinvolga operatori e cittadini. L’interesse verso la Cultura, più volte rivendicato da LBC, non si traduce quindi nel creare una impresa culturale ma nel cercarla al di fuori della città. Privatizzano un settore che deve condurre alla crescita culturale di una comunità e, stanziano solo 20.000 euro sul capitolo cultura del bilancio comunale. Ancora una volta ci troviamo davanti alla solita retorica e parole di Latina Bene Comune, – conclude Forte- che non possono bastare ad una città come la nostra, che ha bisogno di politiche serie e di una visione complessiva che ci conduca fuori da questo preoccupante immobilismo”