Comparto agricolo e zootecnico piegato dalla siccità, a Pontinia la richiesta di un Consiglio “allargato” sull’emergenza

Paolo Torelli e Daniela Lauretti

Fiumi in secca, terre aride, agricoltori e allevatori in ginocchio. La crisi idrica di queste ore, che rischia di radere al suolo il comparto agricolo e zootecnico, ha spinto i consiglieri comunali di Pontinia Paolo Torelli e Daniela Lauretti a chiedere la convocazione straordinaria dell’assise civica per analizzare a 360 gradi l’emergenza e per individuarne le soluzioni, invitando il presidente della Regione Lazio insieme agli assessori competenti per agricoltura e Consorzi di Bonifica, il presidente della Provincia di Latina, i sindaci dei comuni limitrofi, il Commissario del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, i rappresentanti delle associazioni di categoria degli agricoltori, degli allevatori e degli operatori dei settori secondario e terziario dell’indotto.

“In queste ultime settimane – scrivono Torelli e Lauretti in una nota stampa – è emersa con prepotenza la gravissima emergenza causata dalla forte ondata di siccità che ha colpito la provincia di Latina e che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo e zootecnico del nostro territorio. Fiumi in secca, terre aride, coltivazioni prive di acqua, agricoltori senza l’acqua necessaria all’irrigazione, animali che, nel prossimo futuro, rischiano di non avere foraggio necessario alla propria alimentazione, dimezzate le produzioni di ortaggi, in pericolo anche le produzioni di eccellenza che caratterizzano Pontinia e il suo territorio la cui economia è a vocazione prettamente agricola. E’ questo il quadro drammatico di Pontinia stretta dalla morsa di calore e della mancanza di pioggia che continua da mesi. I dati diffusi in questi giorni da alcune associazioni di categoria e dagli agricoltori stessi, stimano un danno economico consistente già nei primi mesi del 2017 dovuto alle forti grandinate e che, senza misure urgenti e straordinarie, rischia ora di trasformarsi in una vera e propria catastrofe economica arrecando gravi danni economici ai produttori e con un innalzamento dei costi per gli allevatori che comprano la materia prima e per i cittadini-consumatori senza precedenti, insostenibili soprattutto in un momento di già imponente crisi economica. Chiaramente questi effetti, purtroppo, si propagherebbero a tutto l’indotto agro alimentare e lattiero caseario”.